Migranti africani provenienti dalle coste tunisine e libiche avvistati al largo di Lampedusa.

Spesso la dignità delle persone viene calpestata in nome di scelte difficili, troppe volte pagine disumane sono state volutamente ignorate.
Immagini di barconi stracolmi di uomini, donne e bambini: per molti sono solamente dei numeri, per altri, merce di scambio.
In questo contesto si deve agire subito ed attuare una strategia che abbia al centro il rispetto dei diritti umani e la condivisione della responsabilità comune e l’accoglienza.
Molti migranti sono costretti a fuggire dal proprio Paese e l’unico sogno è arrivare in una terra che dia loro una speranza, un’opportunità o semplicemente la salvezza.
Dentro l’infrangersi dei sogni, dentro l’assenza di ogni certezza nei loro occhi brilla la voglia di vivere o di sopravvivere. I TG quasi ogni giorno ci mostrano questi poveri migranti africani che affrontano viaggi disumani e spesso vanno incontro alla morte.
Provengono da diversi Stati del nord Africa, la maggior parte delle imbarcazioni sono salpate dalle coste tunisine e libiche.
Da informazioni che ho tratto da vari siti ho imparato che i migranti fuggono dal proprio Paese per i seguenti motivi: povertà, guerra, persecuzioni, fame, speranza in un futuro migliore.
Purtroppo però il mondo è fermo a guardare e quello che otteniamo è un vero e proprio fallimento.
Molte popolazioni e soprattutto i bambini non hanno mai conosciuto nient’altro che guerra, fame, paura, morte e violenza a causa della progressiva scomparsa di entità-internazionali, governative e non governative dedite al soccorso in mare.
Una responsabilità di tutta l’Europa e dell’Italia è investire nel rafforzamento delle capacità delle autorità marittime di pattugliare le coste e intercettare in mare i migranti e i richiedenti asilo. Malgrado ciò, oltre il rosso del sangue versato dall’umanità ferita, si apre il nulla oscuro.
Poche ONG come Medici senza Frontiere, ormai, si occupano di aiutare i migranti e lo fanno con dedizione, nella convinzione di dover recare aiuto e sostegno a uomini, donne e bambini la cui dignità è spesso calpestata, annullata.
Noi possiamo fare la differenza perché quella luce intrappolata e spenta, quel rumore assordante di silenzio non deve essere la fine di ogni speranza, ma la vittoria e la lotta di ogni attesa e l’amore per il prossimo.
Non riuscirò mai a capire tutta questa indifferenza, ma mi consola il fatto che ci sono tante associazioni, come MSF, che sono sempre pronte ad aiutare il prossimo e le persone in pericolo.

“Non basta guardare, occorre guardare con gli occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono” (Galileo Galilei).

di Carola Li Greci, IC Guglielmo Marconi classe 2^E

Fonti: sito di MSF, OIM, La Voce di New York, La Repubblica