Vederli, guardarli ed infine compatirli.

Compatirli tanto da condividere la notizia delle loro morte sui social subito dopo averla ascoltata al telegiornale. Magari tenere il lutto e un senso di colpa che non dura più di un’ora. Oppure, come fa la maggioranza, considerarli portatori di malattie, dei “rubalavoro” che sfruttano le possibilità offerte dal nostro paese, volendone sempre più senza esserne grati.
Sicuramente avrete capito di chi sto parlando, sì, degli immigrati, ma anche del nostro atteggiamento nei loro confronti. Come possiamo cambiare la nostra visione su questo problema? Come dicono i grandi, dal poco viene il molto, quindi come un piccolo fulmine dentro il cuore, una piccola riflessione basterà ad illuminarci e a “rovesciare’’ la nostra prospettiva.
Potremmo infatti approcciarci a questo problema cercando di rispondere a queste domande:
1- Chi sono gli immigrati?
2- Che cos'è la cittadinanza globale?

Chi sono gli immigrati?
Cerchiamo di capire chi si nasconde dietro l’etichetta di “immigrati”. La risposta è molto semplice: delle persone. Ma sono persone che non possono far valere i propri diritti fondamentali, come mangiare, ricevere un’istruzione o addirittura vivere, nella loro patria d’origine. Sono questi i motivi per i quali vengono da noi. Per poter ottenere o riottenere quello che dovrebbero già avere di diritto.
Partire non è mai facile. Proviamo a immedesimarci un po’ in loro riflettendo sul fatto che per noi alle volte è difficile partire anche solo per tre giorni di vacanza e dover decidere cosa portarci dietro. Immaginiamo ora quanto non sia facile emigrare dal proprio paese lasciandosi tutto alle spalle, senza avere la possibilità di ragionare o pensarci per un attimo, per poter appunto respirare. Chi abbandona tutto sentirà probabilmente il vuoto per tutta la vita. Il trauma però non consiste solo nel partire, spesso le loro ferite faticano a guarire anche perché si ritrovano a vivere in paesi in cui “irregolare” equivale a nemico. Quindi in questo caso ‘’straniero’’ equivarrà ad un nemico esterno. E la causa è l’insicurezza dalla quale si genera la diffidenza anche nei confronti della lingua dell’altro, avvertita come contaminazione.

Che cos’è la cittadinanza globale?
Avete mai sentito parlare della ‘’cittadinanza globale’’ oppure del termine ‘’cittadino del mondo’’?
Anche se la maggioranza delle risposte sarà probabilmente sì, sono sicura che pochi di voi mi sapranno dare una spiegazione completa. Perché, credetemi, se conoscessimo davvero il significato del termine, è molto probabile che non saremmo dove ci troviamo oggi.
Perché proprio il termine “cittadino del mondo’’, legato alla cittadinanza globale sarà la stella polare che ci guiderà nel cammino, sarà il termine che ispirerà il coraggio che forse non pensiamo di avere.
Secondo quanto riportato dall’Unesco:
“La cittadinanza globale si riferisce al senso di appartenenza a una comunità più ampia e a una comune umanità, sottolineando l’interdipendenza politica, economica, sociale e culturale e l’interconnessione tra il livello locale, nazionale e globale”. (UNESCO) *
Esso non vuol dire categorizzare o discriminare i cittadini paese per paese, razza per razza, ma comprenderli tutti in un unico termine: “umano’’! Vuol dire capire che siamo tutti parte di questa nostra terra e che con essa condividiamo lo stesso destino, eliminando le barriere presenti a causa delle differenze.
Certo, non si tratta di farci rubare o di perdere la nostra identità culturale. Si tratta di prendere atto del fatto che non tutti noi pensiamo o ragioniamo nello stesso modo, che, da un punto di vista culturale e non solo, esistono delle differenze. Ma sono proprio le differenze che ci permettono di capire e riconoscere, senza conflitti, la nostra identità, come dicono i famosi scienziati politici David Held e Peter Alfandary.

Global Governance ..into the Future | David Held | TEDxLUISS

Global governance is failing when we need it most. The paradox of our times is that, as global problems become more complex and threatening, our global insti...

Ecco, soltanto così, interiorizzando e “vivendo’’ il termine “cittadino del mondo’’ possiamo toglierci i paraocchi e cominciare a guardare del tutto liberi dai pregiudizi. Come per tante situazioni, innanzitutto, devono cambiare i nostri modi di pensare ed i nostri criteri di “investimento”. Dobbiamo imparare a vedere tutti gli elementi che ci differenziano non come uno svantaggio ma come un’opportunità che la vita ci offre. Perché il tema principale della cittadinanza globale è avere la volontà di interessarsi a una geografia diversa dalla nostra. Naturalmente tutto questo non avviene in un istante, c’è bisogno di impegno, di determinazione, di tenacia, perché la strada è lunga. Per fortuna non siamo soli, abbiamo tante istituzioni, come MSF, che ci danno una mano, incoraggiandoci con il loro esempio e rendendoci consapevoli delle nostre responsabilità.
Questa era soltanto una riflessione sulle tantissime situazioni che succedono ogni giorno e che continueranno a succedere se non facciamo nulla. Non facciamo nulla perché non abbiamo, né la motivazione, né il coraggio necessario per fare un passo avanti.
Non ci scoraggerà chi dirà “Tanto non potrò cambiare nulla da solo”, perché abbiamo energie, speranze, volontà ancora non espresse che ci daranno la forza necessaria in questa “battaglia.” La nostra voce è ancora debole, ma crescerà e produrrà, con un effetto domino, quella rivoluzione umanitaria che oggi sembra un’utopia.
Se solo considerassimo che anche loro sono dei cittadini, con le radici in paesi sfortunati, non dei nemici, li sentiremmo fratelli.
Sì, abbiamo ancora tanti passi da compiere, ma è importante cominciare da qualche parte, avere fiducia in noi stessi e avere anche pazienza. Come dicono i grandi, appunto, “A penna a penna si pela l’oca’’.

Di Elif Deniz Tuncay, classe IIC, Liceo Scientifico Italiano Galileo Galilei, Istanbul, Turchia

Fonti:

  • https://www.ismu.org/xxvi-rapporto-ismu-sulle-migrazioni-2020-comunicato-stampa-23-2-2021/
  • https://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2021/03/15/news/migrazioni_e_cittadinanza_trent_anni_di_diritti_negati-292334086/?ref=search
  • https://www.hurriyet.com.tr/kesfet/dunya-vatandasi-olmak-icin-sadece-dil-bilmek-yeterli-mi-40454842#:~:text=D%C3%BCnya%20Vatanda%C5%9F%C4%B1%20olmak%20k%C4%B1saca%3B%20yery%C3%BCz%C3%BCnde,birer%20D%C3%BCnya%20Vatanda%C5%9F%C4%B1%20olarak%20tan%C4%B1mlanabilir )
  • https://www.cci.tn.it/CCI/Servizi/Centro-insegnanti-globali/Che-cos-e-l-Educazione-alla-Cittadinanza-Globale#:~:text=Nel%202015%20l’UNESCO%20ha,locale%2C%20nazionale%20e%20globale%E2%80%9D .