Lesbo è un’ isola greca dove c’ è un campo gigantesco, che ospita i migranti che hanno fatto richiesta di asilo per fuggire dalla guerra; il campo è però in situazioni disastrose, è fatto per ospitare 3000 persone, ma ne ospita almeno 14000.

I migranti vivono in condizioni pessime, sono ammassati gli uni con gli altri, violando ogni tipo di privacy e calpestando ogni diritto umano. MSF ha fatto molto per questo campo, operando in due cliniche. In una di queste vengono curati i bambini che soffrono spesso di gravi malattie o che riportano ferite procurate dai bombardamenti durante la guerra, oppure anche per curare semplici influenze Questa clinica ha dato molto a questo campo, come racconta il padre di Aida, una bambina arrivata lì con la febbre altissima e poi curata dagli operatori di MSF. C’è ,poi, un’altra clinica dove ci sono persone con dei traumi, che hanno subito violenza, sono state violentate o torturate. Un operatore di MSF ha riportato la frase di un bambino : “Mamma, perché siamo scappati dalla guerra per andare in un posto peggiore?”
Nemmeno bere l ‘ acqua lì è sicuro , visto che l’ acqua si trova nella stessa zona dei bagni e dei rifiuti. Una delle cose peggiori del campo è che lì la gente non ci rimane per poco ,ma per mesi, a volte addirittura per anni. I migranti, inoltre, pagano 1000/2000 euro a persona per essere traghettati lì.
Anche i bagni sono in situazioni disastrose, si deve quasi sempre passare nel fango per andarci, o attendere ore , come bisogna attendere per fare una doccia. Ciò rende la vita impossibile a tutti, ma soprattutto ai disabili che devono essere presi in braccio ed essere portati in bagno.
Un altro problema del Campo è che sembra che il governo greco non voglia per niente aiutare queste persone , nemmeno i bambini ; infatti sono circa 140 i bambini a cui sono state negate cure mediche adeguate, questi bambini soffrono di malattie potenzialmente mortali. MSF si sta battendo molto per loro , chiede continuamente alle forze dell’ ordine o al governo di intervenire e di trasferire i bambini gravemente malati in posti dove possano avere cure adeguate e sopravvivere ; ma quasi tutti i tentativi sono risultati vani.
Nel Luglio del 2019 il governo greco ha negato l’ assistenza medica alle persone che sbarcano senza documenti (quindi privando circa 55.000 persone di cure)
Da marzo 2019, i medici della clinica pediatrica di MSF, fuori dal campo di Moria a Lesbo, hanno visitato 250 bambini con malattie gravi, fra cui problemi di cuore, epilessia e diabete. MSF però non è in grado di fornire trattamenti specialistici per queste patologie (per mancanza di personale e di fondi), che d’altronde non trovano risposte adeguate neanche presso l’ospedale pubblico sull’isola di Lesbo, dato che i pazienti sono troppi e non ci sono le attrezzature per alcuni tipi di patologie.
“Bambini, donne e uomini stanno pagando il prezzo ingiusto delle politiche migratorie basate sulla deterrenza. Negare ai bambini che soffrono di gravi malattie l’accesso alle cure mediche, è solo l’ultima misura cinica che va oltre ogni immaginazione” dichiara Tommaso Santo, capo missione di MSF in Grecia.

MSF chiede 3 cose:

  • l’immediata evacuazione da Lesbo di tutte le persone affette da malattie croniche e complesse, soprattutto i bambini , stabilendoli in luoghi adatti per le loro patologie
  • l’ immediata assistenza sanitaria per TUTTI i richiedenti asilo, comprese anche persone senza documenti
  • la fine delle politiche di contenimento che intrappolano sulle isole greche, in condizioni orribili e disumane, i rifugiati e i richiedenti asilo.

Ci sono numerose storie , come quelle di Mohammed e Zahra, che vale la pena conoscere.
Zahra è una bambina autistica di 6 anni , spesso di notte ha convulsioni e vive in un posto senza elettricità.
Mohammed invece, soffre di una disfunzione cerebrale , vive in condizioni igieniche pessime e non riesce a parlare.
Da entrambe le parti ci sono genitori disperati che chiedono aiuto . La cosa più triste è che ci sono tante altre storie come queste, che però non vengono ascoltate.

di Simone Rispoli, 3F, IC 2 Don Bosco-Verdi di Qualiano (NA)