Chiediamo alle comunità internazionali di collaborare con il Ministero della Salute per combattere la tubercolosi”, ha affermato Bismillah Khan, direttore del controllo della tubercolosi presso il Ministero della salute pubblica in Afghanistan.

 

La Tubercolosi

La tubercolosi è una malattia infettiva causata dal Mycobacterium tubercolosis, un batterio che si trasmette attraverso le goccioline di saliva presenti nell’aria. La diagnosi precoce permette di ridurre la diffusione del microbo e di individuare per tempo le cure più adatte per sconfiggerlo.

La tubercolosi si trasmette per via aerea attraverso la saliva emesse dagli individui ammalati starnutendo o tossendo. La malattia non compare sempre subito: il sistema immunitario può mantenere il batterio che la causa in uno stato di quiescenza per anni e iniziare a moltiplicarsi con l’abbassamento delle difese dell’organismo. Tuttavia, si stima che solo il 10-15% delle persone infettate sviluppi la malattia.

Il tipo di Tubercolosi più diffusa in Afghanistan è quella polmonare. Nel caso della Tubercolosi polmonare il Mycobacterium tubercolosis si introduce nei nostri polmoni quando stiamo a stretto contatto con un individuo infetto. I batteri non sono sempre distruttivi ma possono essere fermati dai macrofagi presenti nei nostri bronchi che li inglobano. Se questo non accade i batteri si riuniscono e con il tempo creano una bolla d’aria che nella maggior parte dei casi provoca la morte.

Qual è il ruolo di M.S.F. ?

Qui entra in gioco Medici Senza Frontiere, che si preoccupa del sostenimento del Ministero della salute, della diagnosi e del trattamento di soggetti affetti da Tubercolosi (TB) nella provincia di Kandahar dal 2016, periodo durante il quale 126 pazienti sono stati iscritti al programma.

Quali sono i rischi per i volontari di  M.S.F. ?

Ricordiamo un evento tragico, accaduto il 3 ottobre 2015 quando un bombardamento della NATO, nei pressi della città afghana di Kunduz, colpì un ospedale di Medici Senza Frontiere, che gestiva diversi presidi in zone di guerra e in territori sottoposti a vari pericoli in tutto il mondo. Nel bombardamento morirono 22 persone, tra cui 10 pazienti e 12 membri del personale, e ne rimasero ferite in modo grave 37. Dopo l’incidente, il più grave da quando MSF ha aperto i suoi primi centri medici in Afghanistan, l’ospedale di Kunduz è stato chiuso e MSF ha chiesto che un’inchiesta indipendente potesse accertare cause e responsabilità.

 

Alcune immagini del bombardamento

 

Doctors w/o Borders on Twitter: “#MSF #Kunduz trauma center aflame after aerial attack this morn. Staff tending to patients, each other, in aftermath pic.twitter.com/o6toDwivym / Twitter”

MSF #Kunduz trauma center aflame after aerial attack this morn. Staff tending to patients, each other, in aftermath pic.twitter.com/o6toDwivym

 

La situazione oggi?

È diventata complicata: difficile farsi spazio in uno stato in cui i diritti sono calpestati e le possibilità di intervento ridotte al minimo. Eppure i medici di MSF continuano a sostenere il Ministero della salute pubblica nell’ospedale regionale di Mirwais e nel centro provinciale, fornendo assistenza ai pazienti infetti da tubercolosi sensibile ai farmaci.

Chi non è stato mai colpito da tubercolosi non può capire quanto sia pesante affrontare questa brutta malattia. Medici Senza Frontiere, invece, rimane accanto ai malati, aiuta, cura e supporta, moralmente e fisicamente, queste sfortunatissime persone. MSF è fondamentale per il nostro mondo perché agisce in modo indifferente e ottimale in qualunque paese o continente.

Sosteniamo l’associazione con la nostra sensibilità e con la nostra voce!

 

Autore: Marcello Amato

Scuola e classe: 2E dell’ ICS Guglielmo Marconi Palermo

Insegnante di riferimento: Daniela Conte