Il lockdown fa ingrassare. Quando una persona rimane in casa, cosa fa? Dubito che non aumenterà un po’ di peso. Anche la mia pancia è cresciuta un po’.

Queste sono state le parole del Presidente del Brasile Jair Bolsonaro il 7 Aprile 2021, quando il Brasile ha raggiunto 4000 morti per Covid-19 in sole 24 ore. Pochi giorni dopo questa dichiarazione, con cui voleva sottolineare l’inutilità di un lockdown per il Paese, la situazione in Brasile si è aggravata ulteriormente: i pazienti affetti da Covid-19 venivano intubati senza sedativi perché le scorte erano terminate. Negli ospedali mancavano bombole di ossigeno, indispensabili per curare i casi più gravi.

Covid, dramma in Brasile: malati intubati senza sedativi

Il coronavirus sta mettendo in ginocchio il Brasile, che sta vivendo un vero e proprio dramma, considerando che i pazienti positivi al Covid vengono intubati da svegli per la mancanza di sedativi e legati al letto per sopportare il dolore.

Già il 26 febbraio 2020, quando si era registrato il primo caso di Coronavirus in Brasile, il sistema sanitario del Paese non era in grado di affrontare la situazione di emergenza: mancavano tutti gli strumenti di protezione come mascherine, tute e gel disinfettante.
La mancanza di un vero e proprio lockdown, la carenza di dispositivi sanitari e la scarsa igiene hanno portato il Brasile ad essere uno degli stati del mondo più colpiti dalla pandemia da Covid-19. Al 31 maggio 2021 il numero di vittime totale dall’inizio della pandemia risulta essere 461.931, ma considerando l’iniziale mancanza di tamponi in tutto il territorio i morti potrebbero essere molti di più.
In questo sito è possibile leggere i dati aggiornati progressivamente

Statistiche coronavirus in Brasile

In questa pagina è possibile visualizzare le statistiche del coronavirus in Brasile. Nella prima parte troviamo la panoramica delle statistiche ad oggi 05/06/2021, in particolare la situazione dei contagiati al Covid-19 in Brasile, la situazione dei morti, i dati dei guariti e i casi attualmente positivi(attivi) al coronavirus.


Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, inoltre, tra febbraio 2020 e marzo 2021 tra i morti si sono contati 852 bambini sotto i 9 anni, di cui 518 neonati. Nonostante la situazione drammatica, Bolsonaro continua ad opporsi ad un lockdown (c’è stato solo parzialmente), incurante dell’alto tasso di mortalità. A contrastarlo c’è Raphael Camara, il segretario della Primary Health Care del Ministero della salute, che, vista l’emergenza sanitaria, invita le donne a “rimandare le gravidanze” ad un periodo migliore. La motivazione che lo ha spinto è stata la mutazione del Coronavirus in varianti rischiose per le donne in attesa. Tra queste, la cosiddetta “ brasiliana”: una delle più contagiose e pericolose per i giovani, individuata per la prima volta in un’infermiera 45enne di San Paolo e ormai in espansione oltre i confini del paese.
Come accennato, il virus si è diffuso in tutto il Brasile, in particolare in luoghi con condizioni igieniche molto precarie, come le Favelas di Rio de Janeiro, dove la mancanza di acqua ha rappresentato il principale fattore di proliferazione. In queste zone i tamponi e il tracciamento, non previsti dallo Stato, sono stati effettuati da giovani volontari che, grazie ad alcune donazioni, hanno effettuato test gratuiti presso le abitazioni. Medici Senza Frontiere ha lanciato un appello alle autorità brasiliane, chiedendo di non sottovalutare la pandemia per evitare ulteriori morti. Il Governo, declinando questa sollecitazione, ha lasciato gli operatori sanitari in condizioni a dir poco disastrose: stremati dalla situazione critica si sono trovati ad affrontare un problema gigantesco senza alcun supporto. Medici e infermieri hanno visto morire davanti agli occhi pazienti che non hanno avuto la possibilità di ricevere cure adeguate. Roberto Scaini, medico di MSF che ha operato nelle zone più povere del Brasile racconta: “Porto a casa ricordi molto tristi di chi non ce l’ha fatta, ma anche di chi siamo riusciti a curare. Come Bonifacia, 109 anni, quando è guarita è stata una festa”. MSF ha definito la situazione sanitaria in Brasile “una catastrofe umanitaria”.

Brasile Covid-19: è catastrofe umanitaria

Roberto Scaini, medico di Medici Senza Frontiere da 10 anni, è appena rientrato dal Brasile e ti racconta la situazione catastrofica in cui si trova il paese...

In Brasile la fallimentare risposta al Covid-19 causa una catastrofe umanitaria | MSF Italia

Christos Christou Presidente internazionale MSF In Brasile la fallimentare risposta al Covid-19 causa una catastrofe umanitaria A più di un anno dall'inizio della pandemia, il fallimento della risposta al Covid-19 sta causando una catastrofe umanitaria. Ogni settimana c'è un nuovo triste record di morti e contagi: gli ospedali sono saturi e ancora non c'è una risposta alla pandemia centralizzata e coordinata.

La situazione in tutto il mondo, ma in particolare quella a Rio de Janeiro, ha costretto il Sindaco della città a cancellare per la seconda volta in un secolo (1912 con la morte del ministro degli esteri José Maria da Silva Paranhos Júnior – 2021 Pandemia da Covid-19) la festa più nota e cara alla popolazione: il Carnevale. Inizialmente si era pensato di farlo slittare a luglio 2021, nella speranza di un abbassamento dei contagi, ma ciò non si è verificato. Così la città che durante la festa si illumina e si tinge di mille colori, quest’anno sarà spenta e silenziosa: niente più grandi balli, sfilate, canti, carri e bevute. Sembrerà bizzarro, ma c’è chi, in questa situazione, ha voluto comunque sentire l’aria del carnevale: un uomo di 66 anni, con una patologia cronica che colpisce le sue difese immunitarie rendendolo più vulnerabile al virus, ha deciso di proteggersi dal Covid indossando una tuta da astronauta per passeggiare tranquillamente con sua moglie nelle strade di Rio de Janeiro. L’annullamento della festa che apporta ogni anno moltissimo denaro al Paese, ha causato seri danni all’economia:

  • la capienza degli Hotel si è ridotta al 41% contro il 78% del 2020;
  • la perdita di 8 miliardi di Reais (1,2 miliardi di Euro) portati solamente dai turisti;
  • la perdita di moltissimi posti di lavoro.

Coronavirus in Brasile, Rio de Janeiro cancella il Carnevale

Niente più carnevale. Rio perde il suo momento più atteso e sentito dell'anno, maggiore perfino del Natale. Lo ha deciso il sindaco Eduardo Paes, eletto alla fine di novembre alla guida della capitale carioca. Programmato dal 16 al 13 febbraio era già stato cancellato dall'ex sindaco Marcelo Crivella per l'arrivo della pandemia.


L’unica speranza per rivedere le strade di Rio illuminate e animate a ritmo di samba sono i vaccini. Le persone che hanno ricevuto la seconda dose sono solo 22 milioni a maggio 2021, un dato quasi irrilevante considerando una popolazione totale di 211 milioni di abitanti. Il presidente del Senato brasiliano Rodrigo Pacheco ha fatto un appello alle Nazioni Unite affinché sia velocizzato l’arrivo dei vaccini nel Paese. Nel frattempo Bolsonaro ha affermato che grazie a un programma molto ardito arriveranno 400 milioni di dosi entro la fine dell’anno, di cui 4 milioni nel mese di giugno. Ma proprio in questi ultimi giorni di maggio oltre 200 città brasiliane, tra cui Rio de Janeiro hanno deciso di manifestare per la disastrosa gestione della pandemia e per chiedere *l’impeachment* per Bolsonaro,che ha sempre considerato il virus come innocuo, lasciando morire mezzo milione di persone. Il Presidente lo aveva definito una “gripecita de nada”: un’influenza come tante.

Credit: elaborazione grafica delle autrici

di Irene Foglietta, Aurora Merli, Vittoria Paniccia, classe 4BL, Liceo Linguistico Monna Agnese, Siena