Sicurezza, l’elemento fondamentale che manca da molti anni nella Repubblica Centroafricana.

In un paese in cui più di un terzo della popolazione è sfollato e vive senza alcuna certezza, si fa sentire una necessità di serenità e normalità. L’assenza di garanzie per i cittadini persiste da molti anni e peggiora via via con il passare del tempo.
La Repubblica Centroafricana è uno stato che si trova nella parte centrale dell’Africa, una nazione ricca di materie prime, tra cui il legname, il diamante, l’oro e anche il petrolio. Proprio queste materie hanno segnato la storia dei conflitti e delle guerre che si sono combattuti sul suolo centroafricano.

 

La creazione della Repubblica risale alla fine degli anni ‘50 del 1900 attraverso la dichiarazione d’Indipendenza dallo stato coloniale francese. Dal 1962 David Dacko impose un regime monopartitico che venne dopo pochi anni rovesciato da un colpo di stato. Dal 2021 la situazione del paese è in pericolo continuo, con una guerra civile iniziata con il colpo di Stato di Bozizè che logora la vita quotidiana della popolazione dal 2003. La nascita di gruppi armati ha segnato e limitato la libertà dei cittadini, il loro dominio sul territorio si è esteso infatti fino all’80 % del totale. Per territorio intendo uomini, donne e bambini che da un giorno all’altro si svegliano senza niente, privati di qualsiasi diritto e condannati a dover abbandonare le proprie dimore.
L’elezione nel 2016 del presidente Touadera (rieletto nel Dicembre 2020) aveva acceso un filo di speranza nella realtà dei centroafricani; egli infatti aveva dichiarato come obiettivo principale la pace tra i gruppi armati. In seguito alla sua rielezione però la violenza è aumentata ulteriormente. La pace citata da Touadera è difficile anche solo da immaginare ora come ora. Le milizie, infatti, oltre a causare molti scontri d’armi da fuoco con un numero di vittime che occupa l’80% degli ospedali, segnano per sempre le vite degli abitanti di ogni villaggio attraverso le violenze sessuali.
I traumi legati ad episodi di violenza condizionano la socialità di donne e bambini, trattati come schiavi da uomini appartenenti ai gruppi armati “anti-balaka” (milizie cristiane) o quelli degli ex ribelli musulmani Seleka. Persone che subiscono tali violenze hanno necessità mediche e psicologiche, che associazioni come Medici Senza Frontiere stanno offrendo nella capitale Bangui a 3230 vittime nell’ospedale SICA, costruito nel 2017. MSF non si limita solo a questo, ma offre anche supporto a servizi di salute materna e chirurgia ostetrica di urgenza, campo medico che purtroppo non garantisce sicurezza a tutte le donne del paese.
“Ci sono state due settimane in cui c’erano stanze di nutrizione vuote perché le persone erano troppo spaventate per venire in ospedale.” Così testimonia Kate, un’infermiera che lavora in uno dei centri di MSF. La paura accompagna i civili sempre, anche quando si tratta di soddisfare un bisogno fondamentale per la sopravvivenza, mangiare.
La violenza sessuale è il collante che lega i gruppi armati e i caschi blu dell’Onu. Sono numerosi infatti i casi di accusa a militari mandati dall’Onu per risolvere la situazione nel paese. La distinzione tra cattivi e buoni non è chiara, specialmente ai cittadini, che in seguito ai casi di pedofilia di cui si sono riconosciuti responsabili i caschi blu non hanno più accolto a braccia aperte le milizie dell’Onu, sentendosi ancora più in pericolo.
Un pericolo che sembra non voler dare pace agli abitanti della Repubblica Centroafricana, ma quanto ancora dovranno aspettare? E, soprattutto, chi riuscirà a garantire loro tutti i diritti civili di cui ora non possono godere? Le risposte a queste domande non le sapremo a breve purtroppo, ma il barlume di speranza della Repubblica Centroafricana c’è, sta a noi delle nuove generazioni mobilitarci per renderlo una fiamma.

di Giulia Laurieri, 4L, Liceo Scientifico Statale Galileo Ferraris di Torino

Fonti:

  • Https://www.medicisenzafrontiere.it/cosa-facciamo/dove-lavoriamo/repubblica-centrafricana/
  • https://www.medicisenzafrontiere.it/news-e-storie/news/repubblica-centrafricana-combattimenti-bangassou-assistiamo-decine-di-feriti/
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_Centrafricana
  • https://www.atlanteguerre.it/conflict/repubblica-centrafricana/
  • https://www.internazionale.it/reportage/justine-brabant/2017/01/03/missione-sangaris-repubblica-centrafricana-stupri
  • https://www.repubblica.it/esteri/2021/01/14/news/repubblica_centrafricana_i_ribelli_sono_alle_porte_della_capitale-282507110/