Le miniere di Coltan in Congo

Cos’è il coltan?
Per costruire i cellulari, gli smartphones, le auto elettriche e tutti gli apparecchi elettronici è necessario il coltan, un minerale presente nel Congo. Proprio nella Repubblica Democratica del Congo viene estratto in massima parte questo minerale, utilizzato poi dalle grandi multinazionali dell’elettronica.
Per estrarre il Coltan, i congolesi vengono sfruttati come schiavi, soprattutto i bambini, costretti a lavorare fino a 12 ore al giorno in condizioni estreme, senza nessuna sicurezza. Il coltan è radioattivo perché contiene uranio e causa terribili tumori. Ogni anno muoiono migliaia di lavoratori congolesi, fra cui tantissimi bambini che hanno avuto la sfortuna di nascere in Congo.
In questa industria dello sfruttamento e della morte sono coinvolte tutte le grandi aziende del settore elettronico e le grandi potenze capitalistiche, in primis gli USA, l’Europa e la Cina. Tutte desiderose di mettere le mani sul coltan, a qualsiasi prezzo.
Cosa succede in Congo?
Negli ultimi 25 anni sono stati circa 6 milioni i congolesi morti a causa delle guerre provocate dalle multinazionali e in incidenti sul lavoro. Milioni di persone sacrificate sull’altare del profitto capitalistico. Il Congo ha immense risorse e potrebbe essere un paese ricchissimo, invece è uno dei Paesi più poveri al mondo poiché le sue ricchezze vengono rubate dalle grandi multinazionali, che corrompono i governi e le milizie locali.
La Repubblica Democratica del Congo è uno Stato dell’Africa Centrale. Tra il 1960 e il 1964 era denominata Repubblica del Congo e dal 1971 al 1997 si chiamò Zaire.
Il nord del Paese è una delle più grandi aree di foresta equatoriale al mondo; la zona orientale costeggia il grande rift est-africano, area di montagne, di colline, di grandi laghi, ma anche di vulcani. Il sud e la zona centrale, comprende un’area di savana alberata e forma un altopiano ricco di minerali.
Nella Repubblica Democratica Del Congo purtroppo, da circa 60 anni , ci sono numerosi conflitti , che scatenano una forte violenza nei confronti della popolazione civile. Terribile è stata la notizia dell’uccisione del nostro Ambasciatore Luca Attanasio in Congo il 23 febbraio 2021, a seguito di un’imboscata e di un conflitto a fuoco.

Come interviene Medici Senza Frontiere?

Il coltan, però, non provoca danni solamente a chi lo estrae, ma all’intera regione coinvolta.
Questo fenomeno è stato inserito da Medici Senza Frontiere tra le prime dieci peggiori crisi umanitarie nella lista pubblicata on-line il 12 dicembre 2009. MSF infatti denuncia l’uccisione di centinaia di persone, lo stupro di migliaia di donne, di bambini e talvolta anche di uomini. Migliaia di persone hanno dovuto lasciare la loro casa a causa dei numerosi conflitti dovuti al coltan e alla diminuzione del suo prezzo. Episodi di terrore sono riportati puntualmente da MSF, come per esempio la tragica sorte gruppi di persone in attesa di essere vaccinate che sono finite sotto il fuoco incrociato dei combattenti. Secondo MSF gli attacchi sarebbero stati sferrati con sistematicità e cattiveria estrema in ognuno dei siti in cui si stava realizzando la campagna di vaccinazioni.
I dati sono però incompleti perché molti dei nuovi sfollati, avrebbero trovato rifugio nei campi di associazioni umanitarie, ma anche nei boschi e presso altre famiglie.
Le stime dicono che il numero totale di sfollati interni nelle province orientali della RDC si aggirerebbe intorno ai 2,1 milioni di persone.

Come possiamo aiutare queste popolazioni?
Sicuramente possiamo aiutare questo paese denunciando queste violenze e mandando missionari e volontari. E’ necessario costruire scuole dando così un’istruzione a tutti i bambini e rendendo questi popoli autonomi e liberi. Dobbiamo favorire il progresso tecnologico e l’autonomia di questo popolo.

di Matteo Dominici, Ficarra Valentina, Gnoffo Andrea, Provenza Adriano, Scasso Michele. Classe 3 F -I.C. Florio San Lorenzo, Palermo.