Una realtà sconosciuta: le Filippine. Tra tutte le crisi umanitarie esistenti nel mondo ne stiamo tralasciando alcune facendole passare in secondo piano: una tra queste è sicuramente quella nelle Filippine.

Parte della sua popolazione è infatti obbligata a vivere nelle baraccopoli, ovvero, raggruppamenti di “case” dove le condizioni igienico-sanitarie sono pessime. Gli abitanti per sopravvivere sono costretti a cibarsi di scarti di cibo; per mantenersi sono costretti ad affidarsi alla malavita. Anche la criminalità infantile è altissima; i bambini, non possono andare a scuola ed iniziare gli studi per difficoltà economiche ma anche perché ce ne sono pochissime. Soprattutto i più giovani sono costretti ad un duro lavoro pur di portare a casa qualcosa da mangiare.
A causa delle pessime condizioni sanitarie, la popolazione presenta uno stato igienico pietoso e in particolare le donne che, in molti casi, subiscono violenze sessuali venendo, poi, emarginate dalla società.
Ed è qui che gli operatori di Medici Senza Frontiere stanno intervenendo garantendo assistenza a tutte le famiglie, curando malattie e infezioni, facendo trattamenti per il cancro cervicale e fornendo vaccinazioni.
Nel corso del 2018 una loro squadra a Manila ha condotto 12.391 sedute di pianificazione familiare e ha visitato 3.629 donne colpite da cancro cervicale.
Inoltre, nel 2018 Medici Senza Frontiere è intervenuta a Marawi dove è in corso una guerra già da svariati anni tra l’autoproclamato stato Islamico Filippino e il governo centrale di Manila.
Questo conflitto, nella zona del Mindanao, oltre ad aver raso al suolo gran parte della città, lasciando centinaia di migliaia di persone senza una casa, ha tolto l’accesso all’assistenza sanitaria di base ma anche ai beni come l’acqua corrente e l’elettricità, che noi spesso diamo per scontato di avere.
Dinanzi a tutto questo degrado Medici Senza Frontiere ha fornito vaccini, costruendo servizi igienici come latrine e supportando le poche strutture ospedaliere presenti sul luogo.
Nonostante ci sia ancora molto lavoro da fare, l’aiuto degli operatori di Medici Senza Frontiere si è rivelato fondamentale per gli abitanti della zona.
Questo dovrebbe esser preso come esempio di solidarietà umana e dovrebbe ispirare l’aiuto verso il prossimo, non necessariamente in contesti lontani ma anche nella nostra quotidianità. E’ difficile immedesimarsi fino in fondo in queste crudeli realtà ma esse esistono e non possono essere ignorate solo perché non le viviamo in prima persona; ma la situazione di pandemia da Coronavirus che, in questo periodo, ha coinvolto quasi tutte le popolazioni del mondo, deve farci riflettere su quanto sia vitale consentire a tutti gli uomini l’accesso alle cure sanitarie. La salute è un diritto di tutti: abbiamo potuto rendercene conto proprio in questi giorni: in Italia, seppure con difficoltà e con errori di vario tipo, anche di fronte a questa tragica emergenza, tutti sono stati curati.Chissà cosa succederebbe o, forse, cosa sta già accadendo in tutte le baraccopoli e le periferie degradate del mondo

di Leonardo Scarponi,Alessandro S. Cajozzo, Michela Papa, Edoardo Salvo e Rebecca Zaccagnini
Classe 1Ds Liceo Scientifico Savoia-Benincasa, Ancona

FONTI:

Filippine - Medici Senza Frontiere Italia

Nel 2018 ci siamo concentrati sul miglioramento dell'accesso alla salute sessuale e riproduttiva per gli abitanti delle baraccopoli di Manila e sul sostegno agli sfollati interni e alle persone che sono tornate nel Mindanao in seguito alla conclusione del conflitto.

Filippine, la vita che sfida il degrado nelle baraccopoli: il fotoreportage è una denuncia

La vita, oltre ogni orrore. Il reportage di Fabrizio Guida, fotografo freelance partito da Bari per le Filippine, si intitola appunto 'Still Alive' ed

Filippine

La Legge marziale nelle Filippine del Sud è stata prolungata fino alla fine del 2019 e a nulla sono valsi i ricorsi presentati davanti alle Corte Suprema.

Nelle baraccopoli filippine si mangia il pagpag, carne putrefatta dalle discariche

Il livello di povertà nelle Baraccopoli delle zone povere di Manila, nelle Filippine, è tale che gli abitanti di questi quartieri sono soliti raccogliere all'interno delle discariche la carne di risulta, quella di scarto dai lavori di macellazione o dall'immondizia proveniente dai fast-food, oppure carne scaduta gettata via dai supermercati, per farne vere e proprie ricette locali.