Un elevatissimo numero di malattie prevenibili e curabili colpisce ogni anno i Paesi in via di sviluppo: milioni di persone muoiono quindi a causa di malattie infettive in quanto non si ritrovano ad avere la disponibilità di acquistare e utilizzare i farmaci necessari.

Ciò è dovuto all’assoluto monopolio che le case farmaceutiche hanno su questo tipo di mercato, in quanto, non permettendo la distribuzione di farmaci generici e non rinunciando quindi al brevetto, mantengono i prezzi delle cure alti. Inoltre, ricerca e sviluppo non hanno come obbiettivo i bisogni medici, ma farmaci e test vengono elaborati in base al mercato potenziale. Solo l’1% dei farmaci messi sul mercato negli ultimi trent’anni sono stati sviluppati per malattie quali la tubercolosi. Questi tipi di farmaci, infine, oltre ad essere spesso tossici, esauriscono il loro effetto in fretta a causa dello svilupparsi di resistenze. Altro problema che rallenta le cure è la mancanza di personale sanitario in zone come l’Africa Meridionale. Per testimoniare l’impatto e la gravità della situazione, è necessario riportare due esempi di malattie: la tubercolosi e l’AIDS, la cui mancanza di farmaci salvavita provoca la morte ogni anno di milioni di persone.

La tubercolosi è dovuta al bacillo di Koch. La via di infezione più comune è quella aerogena: i batteri sono trasmessi con la saliva e passano dall’ambiente al soggetto sano depositandosi nei polmoni. Secondo una ricerca svolta da Medici Senza Frontiere, si stima che ogni anno la tubercolosi produca 1,7 milioni di morti, tra cui la maggior parte ragazzi tra i 16 e i 18 anni, e che i nuovi casi siano 8 milioni, poiché negli ultimi anni è aumentato il numero di ceppi resistenti alla malattia e solo il 5% degli infetti è stato curato con i nuovi medicinali disponibili. Le cure di vecchia generazione, infatti, hanno una percentuale di successo pari al 50% e causano gravi effetti collaterali quali sordità e psicosi.

L’utilizzo di un nuovo test molecolare, l’Xpert, permette di avere risultati in due ore e indica anche il livello di resistenza ai farmaci della DR-TB. Si tratta però di un test costoso, il cui uso non è diffuso nei paesi a basse risorse. Nel 2013 inoltre è stato brevettato un farmaco chiamato Bedaquilina, ma un trattamento può superare i 2000 dollari a persona. La casa farmaceutica Johnson&Johnson che produce il farmaco ha ricevuto dei fondi che permetterebbero un abbassamento del prezzo del trattamento a non più di 500 dollari e che renderebbero possibile rilasciare una licenza alla Medicenes Patent Pool per consentire la produzione di farmaci generici e a basso costo.
Esistono quattro varietà di tubercolosi: umana e bovina (infettive per l’uomo), aviaria e una tipica degli animali a sangue freddo (non infettive per l’uomo).

Il vaccino contro la tubercolosi è detto BCG (bacillo di Calmette-Guèrin) e la sua efficacia è discreta nei confronti delle forme di tubercolosi a carico del sistema nervoso che si verificano nei bambini, ma in Italia non viene raccomandato.
La tubercolosi è una malattia dipendente dalla reattività del sistema immunitario e per tanto le condizioni che provocano una diminuzione delle difese dell’organismo rendono sensibile il corpo alla malattia. Ad esempio, l’AIDS negli ultimi anni è stata responsabile della ricomparsa nei paesi occidentali di casi di tubercolosi.

Jennifer Hughes afferma che in Sud Africa solo l’1% di quelli che potrebbero beneficiare del Delamanid (farmaco per la DR-TB) lo stanno ricevendo. L’utilizzo di questi farmaci è stato limitato, poiché, oltre ad avere un costo elevato, le aziende dei paesi con alti tassi di TB non hanno registrato i farmaci. Gli effetti collaterali dei farmaci di vecchia generazione sono testimoniati da Nandita Venkatesan di Mumbai, India, e Phumeza Tisile di Khayelitsha, Sud Africa, entrambe sopravvissute alla DR-TB, ma diventate sorde a causa della tossicità del trattamento.
Il problema dell’accesso ai farmaci per la tubercolosi è comune anche a molte altre malattie:

1. Epatite C il cui farmaco Sofosbuvir e alcune terapie antitumorali sono state razionate o riservate a casi specifici;
2. Fibrosi cistica il cui farmaco Orkambi in alcuni paesi non è accessibile a causa dei prezzi troppo elevati.

Il costo di questi farmaci aumenta la pressione economica sui budget dell’assistenza sanitaria pubblica, causando un razionamento di farmaci salvavita e riducendo il diritto e l’accesso alla salute

L’AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome) è una condizione di deficienza immunitaria, che nella fase conclamata, porta progressivamente a morte il paziente per malattie infettive sovrapposte o tumori. La sindrome, di natura virale, è trasmissibile per via sessuale, trasfusionale o iniettiva e dalla madre contagiata al feto. Il retrovirus che la causa prende il nome di HIV e viene distinto in HIV-1 e HIV-2 (specialmente diffuso nell’Africa occidentale). Per la cura vengono usate duplici o triplici associazioni di farmaci (un inibitore della proteasi con due farmaci NRTI oppure l’associazione di un farmaco NRTI con uno NNRTI). Per garantire la disponibilità di farmaci antiretrovirali, bisogna prima assicurare a tutte le persone sieropositive un accesso adeguato ai test per la diagnosi, l’avvio per un trattamento di qualità e un supporto per favorire l’aderenza alle cure per tutta la vita. Nella sola Africa occidentale e centrale ancora oggi meno del 30% delle persone ha accesso alle cure per diminuire la trasmissione del virus.

Si tratta quindi di un problema attivo e presente, che potrebbe essere evitato, se e solo se migliorasse l’accesso alle cure. E’ da evidenziare infine il fatto che non si tratta di una condizione che riguarda solo i Paesi in via di sviluppo, ma anche Paesi del primo mondo, in cui, ad esempio, la presenza di casi di AIDS porta alla ricomparsa di malattie teoricamente debellate come la tubercolosi.

A cura di: Jacopo Buffagni, Giorgia Ghiotto, Emma Faccio, Erminia Milani
Classe 1^G – PAS Liceo Classico Scipione Maffei. A.S. 2018-19