Anche se voi vi credete assolti siete per sempre coinvolti

 

Medici Senza Frontiere è un associazione indipendente, imparziale e neutrale che grazie alle donazioni di privati ed alle competenze dei volontari riesce ad andare nei luoghi di miseria e violenza a salvare vite.

Ogni anno per far conoscere la loro causa organizzano il concorso "una voce per MSF", al quale la mia classe ha aderito. Grazie ad una lezione introduttiva integrata da ricerche personali ho potuto avere un quadro generale delle attività che compie quest’ associazione di volontari non governativa.

MSF  non si limita a provare empatia nel leggere di guerre, pandemia eventi catastrofici, ma intervengono per salvare vite.

Che cosa prova un uomo quando si trova ad affrontare le notizie che noi “poveri benestanti” leggiamo sui giornali? Parole scritte che ci mostrano una realtà che non dove esistere, ma cosa sono per chi vive e agisce in quell’ ambiente?

Questo è il contrasto che ho voluto rappresentare nell’opera “notizia non è gioco”: un medico volontario coinvolto davvero nella situazione, al contrario di noi lettori, che diciamo:  “per fortuna che sono nato qua” per non sentirci veramente coinvolti nelle notizie che si leggono. In risposta a queste domande ci è venuto in aiuto il volontario sig. Giovanni Di Cera che ha fatto una conferenza nel nostro istituto che citando F. De Andre’ che a sua volta traduce “Chacun De Vous Est Concerné “ di Dominique Grange ci ha detto:   “Anche se voi vi credete assolti siete per sempre coinvolti” .

Un tema che sento molto vicino, al quale sono legati i grandi poeti e al quale siamo legati tutti.

Nell’opera ho rappresentato un volontario  MSF e l’ ho posto di fronte alle notizie, come di fronte a un caos di cubi, disposti secondo una costruzione disordinata; sui quali  sono  rappresentati con l a tecnica del collage volti, corpi macerie recuperati  da riviste e giornali.

I materiali utilizzati sono stati: carton legno ricoperti di garze e gesso, rese scabre e sporche per raccontare  la loro tragica origine.

Il volontario nel vedere quei volti si emoziona in modo diverso da come ci emozioniamo noi. Alza le braccia pronto ad agire e col suo sguardo fisso e profondo, mostra la sua angoscia inconscia rappresentata dalle  occhiaie nere, perchè si concentra sul disastro che deve aggiustare. La base è scabra e nera perché rappresenta il conflitto su cui poggiano gli elementi; ma anche  la realtà della guerra, inoltre usare questo materiale senza stampo significa sporcarsi le mani. Il materiale del gesso che diventa da liquido a solido in poco tempo, rappresenta una situazione di instabilità che va governata. Anche la tecnica quindi  è un allegoria del lavoro che fanno i volontari nel salvare vite sapendo gestire le emergenze velocemente.

 

Autori: Iacopo Ghellere

Classe e scuola: 5A Liceo Artistico statale di Verona

Insegnante di riferimento: Sabrina Soresini