La storia dell’uomo è da sempre stata caratterizzata dalle migrazioni, avvenute per ragioni diverse come per esempio trovare migliori condizioni di vita, fuggire da guerre o persecuzioni. Attualmente una delle maggiori rotte delle migrazioni è dall’Africa verso l’Europa. Al loro arrivo spesso gli immigrati incontrano grandi problemi, come per esempio quello di essere accettati e accolti.
Questo è un caso avvenuto in Francia nel 2017, ma rispecchia una situazione purtroppo diffusa anche in altre città e Paesi che ospitano i migranti.
In Francia ci sono molti rifugiati e migranti; le stime dicono che solo nella città di Parigi erano circa 1000 nel 2017, un numero alto. Essi si concentravano per la maggior parte nel quartiere di Seine-Saint-Denis e dormivano in terra; questo non sarebbe dovuto succedere, perché il presidente Emmanuel Macron aveva assicurato a tutti gli immigrati una casa. Purtroppo la promessa non è stata mantenuta, e i poveri migranti si sono trovati a dover fuggire dalle autorità francesi.
La situazione dei rifugiati si è complicata a Parigi dopo l’8 agosto del 2017, in seguito alla distruzione dei campi che ospitavano oltre 2700 persone, nella zona di Porte de la Chapelle. Da quel momento, i migranti sono stati costretti a nascondersi per dormire e spesso lasciati senza piumoni, coperte o tende.
«La pioggia e le forze dell’ordine non ci permettono di stare qui…La pioggia ci costringe ad accalcarci sotto i ponti, e una volta stabiliti, la polizia ci manda via… – esclama un migrante parlando con l’équipe di MSF- Da quando ho lasciato il Sudan, la polizia mi segue costantemente. Pensavo che in Francia fosse diverso, ma non è così! Qui non sappiamo dove dormire, dove stare. Appena ci accomodiamo da qualche parte la polizia ci dice di alzarci. E questo anche durante la notte! Qualche volta chiediamo loro dove possiamo stabilirci, e ci rispondono in modo brusco che non lo sanno, basta che ci spostiamo! Io non ho alcuna alternativa se non fare domanda di asilo qui, perché in Sudan c’è solo la morte!».
I migranti sono rimasti invisibili alla popolazione locale e isolati sulle strade di Parigi e per loro è stato sempre più difficile accedere ai servizi di base ed all’Assistenza Sanitaria. Ogni giorno le équipe di MSF osservavano peggioramenti nella vita dei poveri rifugiati perché si fa fatica, soprattutto d’inverno, a sopravvivere senza cure mediche e servizi di base.
«La temperatura è scesa e i migranti continuano a vivere all’aperto senza alcuna possibilità di ricevere un alloggio fisso– dichiara Corinne Torre, capo missione di MSF in Francia – Non possono più lavarsi all’aperto; l’unica soluzione è di utilizzare i bagni pubblici, ma spesso vengono cacciati o devono pagare…Vivono in terribili condizioni, e per questo rischiano di ammalarsi e di sviluppare infezioni alla pelle!».
Questa politica di non accogliere a braccia aperte i migranti, ha aggravato ancor di più la situazione di queste persone, già provate dal viaggio dal loro Paese alla Francia. Vengono negati a queste persone alcuni tra i bisogni più importanti, come per esempio accoglienza, rispetto e dignità.
«La situazione è sconvolgente, e io sono stato nei campi profughi delle Nazioni Unite in Africa. – racconta Mohamed*, dall’Etiopia, che è stato per un mese a Parigi – Lì i campi possono essere caotici e precari, ma almeno ci sono tende, qualcosa da mangiare, accesso all’informazione e ci si sente al sicuro. Qui le uniche informazioni che riceviamo sono solo voci e la polizia ci perseguita come se fossimo criminali!». Insieme a Médecins Du Monde (MDM), MSF ha chiesto in modo immediato e incondizionato l’accesso alla protezione umanitaria per rifugiati e migranti, e la fine dei comandi sui profughi da parte della polizia. «Con l’arrivo dell’inverno, i migranti necessitano di un rifugio e servono più centri d’accoglienza. È quindi fondamentale che i rifugiati siano protetti e ricevano un supporto adeguato. Le autorità pubbliche devono entrare in azione il prima possibile!» conclude la dottoressa Françoise Sivignon, Presidente di Médecins Du Monde in Francia. Dopo aver appreso questa storia io mi sono molto dispiaciuta e spero che d’ora in poi non si verifichino più situazioni del genere. Se non ci fossero Medici Senza Frontiere, questa parte “nascosta” della Francia non sarebbe mai venuta fuori: noi vediamo Parigi come la città più romantica d’Europa; guardiamo estasiati la Tour Eiffel o le sue foto; esclamiamo davanti all’Arco di Trionfo, alla Senna… ma non vediamo il lato escluso della bella città. Medici Senza Frontiere e Médicins Du Monde ci fanno vedere che non tutto è bello, e che senza l’impegno di tutti, il mondo non sarà mai abitato da persone felici, perché tanti tanti uomini sono senza casa, senza sorriso… E tutto questo perché non sempre si interviene subito e con le giuste soluzioni per aiutare le persone con problemi economici e gli immigrati.
Tutto questo purtroppo non succede solo in Francia, ma in tutto il mondo. Il nostro pianeta non appartiene solo a persone ricche e benestanti, ma anche a quelle povere e senza casa, senza famiglia, senza l’amore di cui hanno bisogno. Loro non hanno niente al nostro confronto; e noi non dobbiamo lasciarli senza un posto dove stare solo perché hanno una religione diversa, una carnagione diversa, una lingua diversa. In questa frase ho usato il termine “diversa”, ma nessuno è “diverso”: siamo tutti umani. Ci sono guerre che si potrebbero evitare con il dialogo e con una stretta di mano; l’amore a volte rimane nascosto a causa dell’odio; l’armonia è guastata dalle incomprensioni; la fedeltà non esiste quasi più, superata dalle bugie. Per fortuna MSF e MDM cercano di migliorare questo stato di cose. Credo che tutte queste persone senza sostegno dovrebbero essere accolte nel nostro mondo e non nel mondo delle guerre e dei sacrifici, ma in quello della bontà, della comprensione. A me questa vicenda ha fatto male e spero che queste persone un giorno avranno una casa. Questo lo auguro a tutti i profughi e ai poveri del mondo!
(* = nome inventato)
Di Ilaria De Lellis, Scuola Secondaria di I grado "F. De Pisis", Ferrara (sezione di Porotto), classe 1L