Guerra, bracconieri, sfruttamento, malattie, morte: questo è ciò che succede ogni giorno nella zona del Parco Nazionale del Virunga, in Repubblica Democratica del Congo.

La storia di cui vi vogliamo parlare oggi non è ambientata in un luogo qualunque, ma in uno dei luoghi più straordinari del nostro pianeta: il Parco Nazionale del Virunga. Questo parco è nato nel 1925 ed è stato il primo Parco Nazionale africano, ancora oggi uno dei più belli al mondo. Situata in Repubblica Democratica del Congo, questa è una famosa area naturale protetta, conosciuta per i suoi importantissimi vulcani, per la sua vasta biodiversità, ma soprattutto per essere l'habitat di un quarto dei gorilla di montagna di tutto il globo, anche se purtroppo questo è fonte di innumerevoli problemi: ogni giorno decine di gorilla nascono, ma molti di più ne muoiono, uccisi dai moltissimi bracconieri nella zona, al soldo di multinazionali senza scrupoli e politici corrotti. Motivo per cui i gorilla sono in via di estinzione, ma non solo.
Infatti, nella provincia del Nord Kivu, a est della Repubblica Democratica del Congo, diversi gruppi armati seminano il terrore: a novembre dello scorso anno hanno ucciso circa un centinaio di persone in tre settimane. Come se non bastasse, i centri di assistenza sanitaria che combattono contro l’epidemia di ebola, che ormai dura da più di 18 mesi e che finora ha ucciso 2200 persone, sono il bersaglio principale di questi gruppi. In una settimana sono state uccise tre persone che facevano parte del personale medico.
Tutto ciò accade a scapito di ragazzi e bambini indifesi che devono cavarsela con le poche cose che hanno, a volte completamente da soli. Non è raro che questi ragazzi vedano morire la propria famiglia di malattie assai gravi oppure uccisi dalla guerra. Ma questo non è l'unico problema: solo dal gennaio 2019 migliaia di bambini al di sotto dei 5 anni sono morti a causa del morbillo, una malattia molto contagiosa che, in assenza di vaccinazioni, in un anno ha colpito 288.000 persone, il 73% delle quali costituito proprio da bambini.
Ebbene sì, questo accade e molto probabilmente tu non lo sapevi!
I bambini che rimangono, invece, sono indifesi e rischiano di morire ogni giorno, senza casa, affetto e istruzione, spesso sfruttati e costretti a estrarre cobalto nelle miniere in condizioni pericolosissime, inaccettabili e illegali. Solo qualche mese fa 17 famiglie hanno denunciato grandi aziende come Google ed Apple per aver causato la morte dei loro figli.
In questo scenario, la cooperazione internazionale riveste un ruolo fondamentale: dalla presenza nella zona dei Medici Senza Frontiere a realtà più piccole, che lavorando dal basso con le persone locali riescono a dare un aiuto concreto, salvando molte vite, costruendo edifici dove i bambini e i ragazzi possono dormire, mangiare, andare a scuola e crescere in un ambiente sicuro.


Sono questi, ad esempio, gli obiettivi della Fondazione Cariello Corbino, che negli ultimi anni ha costruito Les Gazelles de Silvana, un "centro per giovani" (non chiamiamolo orfanotrofio!) a Rumangabo, e ora sta cercando di far diventare più indipendente possibile la piccola comunità, comprando una macina per poter lavorare il mais e costruendo un pollaio per l'allevamento. Al momento il centro accoglie 75 bambini e ragazzi, che, oltre a ricevere cure e istruzione, alloggiano sul posto (nei 2 dormitori appena costruiti), possono giocare e stare insieme.
Grazie a uno scambio di lettere e di videomessaggi, abbiamo potuto chiedere ad alcuni di questi ragazzi quali sono le loro passioni e i loro sogni.
C’è Anne Marie, ha 13 anni, le piace giocare e cantare e da grande vuole fare la dottoressa. E c'è Jean-Claude, che ha 16 anni, ama cantare, giocare con i bambini e adora giocare a calcio; lui da grande vuole fare l'informatico.
Come tutti noi, questi due ragazzi hanno dei sogni e delle passioni, delle paure e tanta voglia di crescere e fare esperienze. Diversamente da noi, però, devono affrontare moltissimi problemi ogni giorno per essere nati in una parte del mondo dove tutto è più difficile.

di Eleonora De Paolis, Gabriela Montagna, Educandato Statale Setti Carraro, Secondaria di I grado, IIA

Fonti
https://www.medicisenzafrontiere.it
https://fondazionecariellocorbino.org
https://www.peopleforplanet.it
https://www.internazionale.it