“Il Sud Africa è uno di quei paesi che si insidia dentro di te: una sequenza ininterrotta di immagini forti, di sorrisi, di genuinità viste attraverso il finestrino dell’auto, “le mie foto dal finestrino”…
Il Sud Africa, anche conosciuto come la Nazione Arcobaleno perché popolata da neri, bianchi, coloured e indiani, è una democrazia molto giovane, infatti le prime elezioni libere sono avvenute nel 1994. La società Sudafricana è multietnica e purtroppo alle differenze linguistiche e culturali corrispondono profonde differenze economiche. Dopo quasi 25 anni di democrazia, nonostante l’Apartheid sia stato formalmente abolito, ancora le sue tracce sono evidenti soprattutto nelle grandi città dove le township si estendono per chilometri e le condizioni di vita sono particolarmente dure.
La politica economica conservatrice portata avanti ancora oggi dall’ANC che è al potere dal 1994, ha favorito il diffondersi di numerosi casi di corruzione e l’aumento delle diseguaglianze economiche e sociali.
Intervista a Marialuisa, rientrata da poco dal Sud Africa “Terra di paesaggi indimenticabili, di natura incontaminata e variegata, di tradizioni millenarie e storia, la Nazione Arcobaleno è stata la meta perfetta per un viaggio fuori dal comune, quasi ai confini del mondo: safari nei parchi, incontri con animali selvatici, canyon, oceano, piccole cittadine e grandi metropoli all’avanguardia. Il Sudafrica ha suscitato in me emozioni forti: gioia, stupore, curiosità, paura ma anche molta rabbia ed incredulità quando ho visto le condizioni di vita di molti sudafricani che vivono nelle township ai margini delle grandi città”.
In Sud Africa ci sono le township più estese e malridotte del continente africano. Nelle periferie urbane i poveri non sono ancora cittadini a tutti gli effetti e per la maggior parte di loro accedere a cure, cibo, medicine e assistenza è un grave problema. Nelle township le condizioni di vita sono estreme, lo smaltimento dei rifiuti, le fognature, le strade, sono inesistenti.
“Nelle nostre città ci sono sobborghi, quartieri poveri e degradati, campi nomadi; dove le condizioni di vita sono molto povere ma comunque gli abitanti hanno un rapporto con il resto della città. Le Township non sono niente di ciò. Io ho avuto l’impressione che siano dei pianeti ancora distanti anni luce dal resto del mondo e anche se l’Apartheid è terminata da anni, gli abitanti spesso sembrano non appartenere spesso al territorio ”.

Il paese ha il più alto numero di persone sieropositive al mondo (circa 6 milioni su una popolazione di 50 milioni di abitanti). Questo numero così elevato di sieropositivi è dovuto anche al fatto che il regime di segregazione razziale che il paese ha avuto fino al 1994, contestava l’efficacia dei trattamenti per l’HIV.
“Vedere di persona le condizioni di vita di tutte queste persone mi ha turbato molto, ho sentito le voci dei bambini e gli odori di questi posti e ho capito di essere soltanto una piccola persona fortunata e molto vulnerabile perché la vita mi ha dato tutto il bello”.

Marialuisa è stata in Sud Africa durante le vacanze di Natale, ed al suo ritorno ci ha mostrato molte belle fotografie e ci ha raccontato la sua esperienza, le sue sensazioni e le sue emozioni; abbiamo capito che per lei è stato un viaggio bellissimo, ma che è rimasta molto colpita e turbata dalle condizioni di vita della parte più povera della popolazione.
Il Sud Africa viene scelto da moltissime persone come meta per le vacanze perché è un paese politicamente stabile che offre la possibilità di viaggiare in sicurezza ed ammirare paesaggi, natura, città moderne e comode sistemazioni. Marialuisa ha avuto la possibilità di fare un viaggio un po’ diverso dai soliti ed oltre ad ammirare tutta la bellezza del Sud Africa ha anche potuto vedere di persona come vivono le persone più povere.
Noi intanto abbiamo avuto la possibilità di informarci su cosa fa Medici Senza Frontiere in Sud Africa e abbiamo scoperto che promuove, fra gli altri, progetti per la tutela della popolazione più vulnerabile fornendo assistenza medica, e sociale.
Dal 1999 lavora anche in Sud Africa occupandosi soprattutto delle condizioni di vita nelle township ed in particolare in quelle di Johannesburg dove ha creato e gestisce in collaborazione con il dipartimento di Salute locale, due cliniche mobili.
-MSF Ha promosso progetti in diverse provincie sudafricane, promuovendo attività di informazione e sensibilizzazione per la prevenzione del contagio di HIV e Tubercolosi e offrendo accesso libero e gratuito

-Ha offerto servizi ambulatoriali per incoraggiare l’accesso ai servizi di assistenza psicologica e medica alle donne vittime di violenza sessuale.
-Dal 2007 MSF lavora anche al confine con lo Zimbabwe, per fornire cure mediche ai cittadini dello Zimbabwe che cercano rifugio in Sud Africa e si prodiga affinché l’ONU si impegni per facilitare il riconoscimento di status di rifugiato a queste persone.
I migranti dello Zimbabwe corrono notevoli rischi tra cui violenze sessuali e abusi da parte della polizia, specie quando attraversano la frontiera con il Sud Africa. Nonostante la Costituzione Sudafricana garantisca cure sanitarie a tutti coloro che vivono nel paese, inclusi i migranti, spesso la paura di essere deportati o di subire violenze, impedisce loro di utilizzare il servizio sanitario pubblico e quindi malattie come la tubercolosi e l’HIV, non vengono curate correttamente. Per questi motivi MSF ha deciso di fornire assistenza medica al confine con lo Zimbawe.
-Nel 2012 Medici Senza Frontiere ha promosso il progetto Urban Survivors  in collaborazione con l’agenzia fotografica NOOR  per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale su cosa significa, oggi, sopravvivere nelle baraccopoli.

Urban Survivors | MSF

Over the last decades, rapid and sustained urbanisation has swelled existing slums, and spurred the creation of new ones around the world. Today, more than one out of ten people on the planet live in a slum.

Noi speriamo che il nostro articolo servirà a far sapere a molti che il Sud Africa è anche un paese dove ancora una parte della popolazione vive in condizioni estreme e dove molte persone non godono neanche dei più elementari diritti.

Autori:
Marialuisa Albanese
Emanuela Arcidiacono
Vittoria Levantino
Sofia Mariolo

Classe 3^E – I.C. Guglielmo Marconi – Palermo

Credit: immagine in evidenza
Bambini che prendono l’acqua da una pozza
Credit: altre immagini
Il Museo Zeiss MOCAA – Cape Town
Langa – Cape Town: immagini da una Township
Donne che portano l’acqua
Carta tematica del Sud Africa: la diffusione dell’HIV
Manifestazione per i diritti dei bambini e delle donne sudafricane
Una donna dello Zimbawe oltrepassa il confine verso il Sudafrica

Credit: Immagini riprese da Marialuisa
Leonesse – Kruger Park
Shop Township

Fonti: Wikipedia, Amnesty International, sito MSF, esperienze personali