In molte regioni dell’Africa si sta verificando la peggiore siccità del terzo millennio.

La siccità è un fenomeno molto grave che è portato dall’assenza di precipitazioni in una determinata zona per un lungo periodo. Dove c’è siccità la vegetazione è povera o addirittura inesistente, si parla di desertificazione, quindi è molto difficile allevare il bestiame o coltivare: così anche la sopravvivenza delle persone è problematica.
A causa della siccità, Malyuun, che ha trent’anni e otto figli, è stata costretta a mandare tre dei suoi figli da alcuni parenti che vivono in condizioni migliori. Data la mancanza d’acqua l’erba non può crescere e di conseguenza le pecore di Malyuun non possono nutrirsi e muoiono. Malyuun ha dovuto vendere quasi tutte le pecore sopravvissute per comprare qualche sacco di riso e qualche sacco di farina. Lei ogni giorno misura accuratamente le razioni di cibo per assicurare ai figli almeno un pasto al giorno.
Ancora più drammatica la storia di Nimah, costretta a scegliere quali figli sfamare. Questa madre di ventotto anni e teme che i suoi quattro figli possano morire, in particolare teme la sorte del più piccolo: Saalam che non ha bevuto nemmeno un po’ di latte begli ultimi sei mesi. Nimah, con il poco cibo che ha, preferisce sfamare i figli più grandi perché hanno stomaci più grandi.

Le cause della siccità
I territori del continente africano, che si trovano quasi completamente nella fascia torrida, sono caratterizzati da temperature molto alte e sono colpiti sovente da venti secchi. In Africa la siccità sta aumentando notevolmente soprattutto a causa del riscaldamento globale, della deforestazione e delle masse d’aria secca. Questa situazione, insieme alla poca disponibilità di acqua, sta creando in alcune aree dell’Africa un lungo e terribile periodo di siccità. Per questo motivo si contano un gran numero di morti, per fame, sete e malattie provocate direttamente o indirettamente dalla mancanza dell’acqua.
Daeka ha dodici anni, lei non soffre solo per la fame e la sete ma anche per la solitudine. I suoi compagni di classe hanno lasciato la scuola per andare a cercare l’acqua vicino alla costa. Quando non c’è da mangiare, lei passeggia cercando di non pensarci. Gli anziani, invece, utilizzano altri sistemi: si legano con una corda stretta attorno all’addome, in modo da sopprimere i crampi dovuti allo stomaco. I giovani, invece, combattono la fame continuando a lavorare.
Gli effetti della siccità
La siccità causa anche problemi all’allevamento del bestiame, perché non riuscendo a nutrirsi, gli animali si indeboliscono e muoiono pertanto molte famiglie rimangono senza latte o carne con cui sfamarsi.
L’assenza di acqua, elemento fondamentale per la vita di ogni organismo, provoca anche gravi danni all’agricoltura perché le coltivazioni se non possono essere irrigate non producono nulla e lasciano i piccoli contadini senza sostentamento. Le persone, ridotte in povertà, spesso abbandonano i loro villaggi per cercare posti migliori e si crea un fenomeno di migrazione climatica da una parte all’altra dell’Africa.
Gli abitanti che restano nei villaggi sono costretti a percorrere molti km a piedi per procurarsi un po’ d’acqua dalle poche sorgenti disponibili.
Come Fatima, che ha ha diciotto anni. Lei e la sua famiglia riuscivano sempre a far scorta di cibo, ma la siccità continua ininterrotta da anni, e ormai il loro magazzino è vuoto. All’inizio della siccità avevano sopperito alle difficoltà, bevendo latte e mangiando frutta, ma adesso latte e frutta non ci sono più. Adesso Fatima deve camminare per tre ore ogni giorno per raggiungere il pozzo più vicino. L’unica cosa che le dà forza per camminare così a lungo è la sua famiglia che, senza acqua, potrebbe morire.

A causa della mancanza d’acqua, l’igiene è molto scarsa e ciò può provocare malattie mortali. A causa delle guerre l’accesso all’acqua è reso ancora più difficile, in alcuni casi scoppiano conflitti tra tribù vicine per il controllo di sorgenti o pozzi d’acqua.
Shugri ha quarantasei anni ed è una delle tante persone che, se c’è la necessità, cerca aiuto dai vicini. Prima della carestia dovuta alla siccità, Shugri poteva chiedere aiuto agli altri abitanti del suo villaggio ma ora, che tutti sono nella stessa difficile situazione, nessuno può aiutarlo.

Le conseguenze della siccità
La conseguenza principale della mancanza d’acqua sono le carestie come quella registrata in Etiopia nel 2017, nella zona di Doolo, dove molti bambini sono morti per malnutrizione poiché per ben due stagioni non ha piovuto.
I volontari di Medici senza frontiere insieme alle autorità locali hanno organizzato 4 ospedali e 27 ambulatori per assistere questi bambini. Nonostante gli sforzi, nel mese di giugno 2017 ben 67 bambini sono morti per malnutrizione.
Nel corso degli ultimi anni molte associazioni hanno aiutato migliaia di persone fornendo loro acqua e cibo sufficienti per la sopravvivenza, in alcuni casi la FAO ha fatto avere mangimi nutrienti per i capi di bestiame, ha condotto sul posto veterinari per mantenere in vita gli animali e ha creato punti di approvvigionamento di acqua. Secondo noi bisognerebbe ridurre l’inquinamento per far sì che non aumenti il riscaldamento globale. Inoltre bisognerebbe costruire pozzi e cisterne dove contenere acqua potabile per fare in modo che gli animali riescano a sopravvivere e le famiglie che vivono nelle zone più colpite dalla siccità non siano costrette a veder morire i loro figli.
Habiba Daqare Hassan ha 70 anni, è madre di 10 figli. Ha dovuto vendere la sua fattoria, dopo che il bestiame è morto per la siccità. Nel suo villaggio ha visto morire almeno 10 bambini per diarrea. Come ultima speranza è arrivata in un campo per sfollati dove si affida alla generosità delle persone. Lei continua a pregare e ad avere fede perché crede che l’unica speranza sia in Dio, visto che la siccità è un problema troppo grande.

di Giacomo Aimone, Gabriele Bestiale, Erik Burlacu, Sebastiano Sagnelli; scuola secondaria di primo grado di Villanova Mondovì classe 2 E

Ph. Awad Abdulsebur/MSF

Fonti:

  • Medici Senza Frontiere
  • ActionAid
  • Agire