Medici senza Frontiere, voi aiutate il mondo e noi vogliamo aiutare voi.

Per questo lavoro di approfondimento, siamo andati in biblioteca a sfogliare libri, per cercare notizie abbiamo parlato con persone che vengono da questi paesi meno fortunati del nostro, abbiamo posto domande a questi ragazzi che hanno vissuto sulla loro pelle la sofferenza, e poi abbiamo cercato su internet, aiutandoci con le foto, che parlano più di tanti testi.
Questo lavoro è stato utile per imparare esperienze di vita nuove, per *provare empatia nei confronti delle persone* senza cibo né cure mediche, per le persone che vivono in situazioni di povertà e miseria.
Abbiamo appreso che non tutto il mondo è in salute, ci sono zone in cui bisogna intervenire subito, ma che purtroppo vengono spesso ignorate, perché a mota gente piace vedere solo le situazioni non complicate e troppe persone assomigliano agli struzzi, che nascondono la testa di fronte ai problemi.

MEDICI SENZA FRONTIERE

L`organizzazione Medici Senza Frontiere ha ricevuto, nel 1999, il Premio Nobel per la Pace per l`instancabile lavoro svolto offrendo soccorso sanitario alle popolazioni vittime di emergenze, guerre e catastrofi e testimoniando le violazioni dei diritti umani cui assiste durante le sue missioni.

Ma *noi dobbiamo* *interrompere questa catena di cecità*, e mostrare la realtà al mondo intero.
*Noi vogliamo associare la vostra sigla di MSF a Mente, Sentimenti e Forza, *gli elementi che servono per mandare avanti il progetto di un mondo migliore.
Abbiamo usato la mente, le nostre giovani idee, la nostra curiosità, perché vogliamo stupirvi, facendo lavoro di squadra con i nostri compagni, perché possiamo avere un punto di vista differente.
Abbiamo usato i sentimenti, perché quello che fate voi per il mondo è grande, e i nostri sentimenti vogliono unirsi a tutto questo bene.
Abbiamo unito le nostre forze in favore degli altri.
Abbiamo usato la nostra forza di volontà per fare la differenza, perché
*ci vuole grinta per cambiare le cose.*
Perché anche se noi non conosciamo tutte le persone che hanno bisogno di aiuto, sappiamo che loro esistono e vogliamo dare loro supporto per aiutare:

*1. **I bambini piccoli*, per assicurare loro un futuro sereno con i loro familiari;
*2. **gli adulti*, per renderli autonomi e liberi nel loro Paese;
*3. **gli anziani*, perché possono ammalarsi più facilmente rispetto agli altri;
4. *le donne incinte*, per non perdere le generazioni future.

Abbiamo imparato ad essere meno egoisti, noi viviamo in una società agiata, abbiamo tutto quello che si possa desiderare, egoisticamente chiediamo sempre di più. Con questa ricerca abbiamo capito che ci sono nostri coetanei che non hanno le risorse necessarie per soddisfare i bisogni primari, che non si sognerebbero di fare capricci per richieste futili.
Abbiamo scoperto che ci sono persone che *hanno bisogno di aiuto vero, non di like* sui social network, persone che *hanno una dignità* e vogliono vivere con onore e con rispetto. La nostra società troppo spesso si confonde con la vita virtuale, troppo spesso non ci rendiamo conto delle cose che contano veramente, dell’importanza dei sentimenti, troppo spesso ci dimentichiamo di trattare con umanità chi ci circonda.
E così dobbiamo imparare ad aiutare, perché *aiutare gli altri, ci permette di salvare noi stessi.* La voglia di aiutare gli altri può nascere nei nostri cuori già dalla nostra età, spesso è grazie all’esempio di un adulto che ci permette di avvicinarci a questo mondo, spesso è la nostra curiosità di conoscere nuove persone con culture differenti dalla nostra, noi dovremmo avere la consapevolezza di essere nati fortunati.

La nostra classe, la 1ªE dell’Istituto Comprensivo “Amedeo Peyron-re Umberto I°” di Torino, deve ringraziare il professore di italiano che, assieme all’altra classe in cui insegna, la 2ªA, ci ha permesso di imparare staccandoci dalla lezione classica, facendoci conoscere la realtà del nostro pianeta e delle persone che lo abitano.

1. Ci ha permesso di “curiosare”, e chiedendoci di lavorare a piccoli gruppi affinché tutti approfondissero un proprio argomento,
2. ci ha fatto capire quali difficoltà devono affrontare ogni giorno milioni di persone e
3. ci ha mostrato l’insieme di tutte le ricerche, regalandoci una grande emozione, rivelandoci una grande verità, invitandoci a riflettere.

Video medici senza frontiere.mp4

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È stato bello perché non abbiamo messo in evidenza solo i problemi che tante persone devono affrontare, ci è stata data la possibilità di proporre soluzioni, di trovare alternative alle situazioni di disagio.

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NUMERI SENZA FRONTIERE 2 – fondazioni da cui tutto ha avuto inizio 2 – scopi principali: salvare vite umane e raccontare i contesti in cui lavora 3 – associazioni regionali 5 – grandi sezioni in Belgio, Svizzera, Paesi Bassi, Spagna e Francia 21 – sezioni partner 45 – anni di esperienza 72 – pa…

Dobbiamo farci sentire, mostrare ai nostri coetanei, ai nostri genitori, a tanti adulti, tutto quello che abbiamo scoperto, perché *dobbiamo avere la possibilità* di smuovere gli animi delle persone, *di tornare tutti un po’ più umani*.
Abbiamo migliorato la nostra forza interiore, la nostra determinazione e abbiamo capito che noi possiamo cambiare la vita delle persone in pericolo, perché, anche se non siamo medici,
*noi possiamo essere i Medici Senza Frontiere del futuro!*
Questo lavoro ci ha permesso di riflettere sulle malattie, sulla siccità, sulle guerre, sulla fame nel mondo e sui fenomeni disastrosi causati dall’uomo.
Noi dobbiamo essere gli uomini che cambieranno il futuro di qualcuno, facendo ognuno un piccolo gesto, che unito a quello del compagno, farà in modo di essere un grande aiuto, di coraggio.
È stato bello conoscere la vostra associazione e conoscere il lavoro che fate ogni giorno, per tutti noi.

Martina Barbarossa e Alice Paneato, classe 1ª E,
IC Amedeo Peyron-re Umberto I° di Torino