In questo millennio il fenomeno ciclonico si sta intensificando sempre di più a causa dell’inquinamento atmosferico che sta alterando il clima mondiale, oltre che gli ecosistemi e la vita di ogni individuo sulla Terra.

L’uragano, con cui si indica una categoria di ciclone tropicale, è un fenomeno naturale catastrofico caratterizzato da vortici di bassa pressione e venti molto violenti con velocità superiori ai 115 km/h. Accompagnato da precipitazioni di carattere temporalesco, si origina in genere nell’Oceano Atlantico settentrionale, nel golfo del Messico o nel mar dei Caraibi. Esistono anche uragani nell’Oceano Pacifico, quelli che nascono tra la Siberia e l’Alaska. A generare queste devastanti tempeste tropicali è il calore rilasciato dall’acqua oceanica che, superando i 27°C, evapora in grandi quantità producendo energia termica; ed è proprio quest’ultima ad alimentare le correnti d’aria circostanti le quali iniziano a ruotare in senso antiorario – seguendo la rotazione terrestre – dando vita a veri e propri spettacoli naturali che, al tempo stesso, sono pericolosi. Gli uragani si formano generalmente tra l’estate e l’autunno, ossia quando il sole è allo zenit dell’equatore.
Esso viene classificato secondo la scala Saffir-Simpson che prevede cinque livelli di distruzione dei fenomeni naturali- partendo da lievi danni a imbarcazioni, alberi e tetti, e arrivando fino alle inondazioni costiere e all’abbattimento di edifici. Sfortunatamente, negli ultimi anni, si stanno verificando uragani sempre più devastanti i cui danni a persone e cose sono tali da definirli come catastrofi naturali, soprattutto nell’America centrale in cui la forte influenza della corrente del Golfo e le basse temperature atlantiche dell’aria giocano da protagoniste in questi scenari. Spesso gli scienziati identificano ogni ciclone con un nome di persona, rendendo più amichevole qualcosa che effettivamente non lo è.
Durante la storia il fenomeno degli uragani ha interessato in modo particolare i territori sud-orientali degli Stati Uniti che, trovandosi a metà tra la fascia tropicale e quella polare, sono sempre stati caratterizzati da climi molto contrastanti; non a caso è la zona colpita dai più violenti e devastanti cicloni atlantici insieme alle isole caraibiche e il Messico.

Catastrofi naturali – Medici Senza Frontiere Italia

Rispondere rapidamente a eventi naturali come terremoti, tsunami o uragani fa la differenza tra la vita e la morte per molte persone. Noi siamo pronti a essere operativi nelle prime ore dallo scoppio dell’emergenza. In pochi minuti, eventi naturali come terremoti, tsunami e uragani riescono a seminare morte e distruzione tra intere popolazioni.

Il 2017 è stato uno degli anni più terribili per il golfo messicano a causa di ben cinque uragani – Harvey, Irma, Josè, Katia e Maria – avanzati da sud-est verso nord-ovest, provocando in qualunque caso morti, feriti e miliardi di dollari di danni; tre sono stati classificati come cicloni di categoria superiore o uguale a quattro eppure, tra questi, solo l’uragano Irma è stato il più distruttivo, tanto da essere paragonato al famoso tifone Haiyan che, nel 2013 alle Filippine, aveva generato venti alla velocità costante di 300 km/h, ma per la “sola” durata di ventiquattro ore. In questo caso, invece, Irma ha acquisito così grande forza – abbattendosi per giorni sulle coste americane – che, se ci fossero state categorie superiori nella scala Saffir-Simpson, si sarebbe tranquillamente aggiudicata il sesto livello

L’uragano Irma verso Miami: ecco i video del disastro

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Un perturbazione delle dimensioni della Francia, con venti che soffiano a più di 300 Km all’ora. L’uragano Irma si avvicina alla Florida e nel sud degli Stati Uniti è massima allerta per quello che è stato classificato come il ciclone più forte mai apparso sulle coste americane.

Il problema dei cicloni tropicali, così come quello di altri fenomeni naturali, è destinato ad evolversi e, con grande probabilità, sarà meno frequente ma molto più intenso e distruttivo. Questo per via della grande quantità di polveri sottili rilasciate nell’atmosfera e dell’inquinamento delle falde, dei fiumi, dei mari e degli oceani con materie non degradabili, modificando gli equilibri climatici ed il regolare ciclo dell’acqua. È importante, perciò, che le istituzioni prendano seri provvedimenti a salvaguardia del pianeta per garantire un futuro alle nuove generazioni e cercare di ridurre il livello di inquinamento.
Per riuscire ad ottenere dei miglioramenti è necessario anche che la popolazione dei Paesi più avanzati si attivi a manifestare la propria volontà ricorrendo a proteste, scioperi ed a misure ecologiche da adottare nelle proprie abitudini – come, ad esempio, spostamenti in bicicletta o veicoli elettrici – se l’intenzione è realmente quella di ripulire la Terra dai capricci e dai vizi degli uomini più potenti ed influenti, i quali non desiderano altro che continuare a riempire tasche già colme di denaro.

di Manuel Giarritiello, Luca Facchini, Mattia Nicolini, Francesco Sautto, IIS A. VOLTA di Sassuolo, classe 4h

Fonti: www.repubblica.it, www.donnamoderna.com, https://it.m.wikipedia.org/wiki, www.ilpost.it