Mi sono focalizzata sul tema dell’indifferenza per denunciare il comportamento di una buona fetta della società moderna.
Il macro tema che abbiamo preso in analisi per la realizzazione di questo lavoro è Medici Senza Frontiere. Abbiamo approfondito il lavoro di questa realtà, del quale le non sapevamo l’importanza e la rilevanza. Ho compreso ciò che fa: qualcosa di rischioso, ma fondamentale, sia nei paesi in guerra che in quelli poveri.
Le fonti che ho preso in analisi sono quelle che si trovano sul sito dei medici senza frontiere e su ricerche personali fatte su internet e social.
Le frasi che mi hanno ispirato per un questo lavoro sono “l’indifferenza non fa parte di noi” e “ il silenzio non ci rende umani”.
Queste frasi mi hanno fatto focalizzare sul tema dell’indifferenza e sulla capacità dell’uomo di girarsi dall’altra parte, nel momento in cui c’è una problematica da denunciare. Per questo motivo mi sono focalizzata sul tema dell’indifferenza: per denunciare il comportamento di una buona fetta
della società moderna.
La professoressa per la realizzazione di questo progetto ci ha concesso dodici ore e per la realizzazione di due tavole progettuali e dieci ore per la riproduzione plastica del prototipo. Io sono partita nella parte progettuale dalla ricerca e dall’ organizzazione delle idee, alla ricerca di argomenti di collegamento con altre materie. Poi dopo aver messo appunto le idee nell’ Extempore, ho studiato una delle idee, nello studio della forma, per poi riprodurla
plasticamente.
La scultura che ho realizzato è una figura maschile seduta che ruota la testa leggermente a destra realizzata in argilla, essa poi è circondata da sfere irregolari e scabre realizzate in gesso e fil di ferro. La figura maschile rappresenta “l’uomo indifferente” mentre le sfere sono quelle realtà che
l’uomo si rifiuta di vedere, come fantasmi incapaci di entrare nell’animo dell’uomo. Per la realizzazione del prototipo sono partita dalla figura maschile realizzata in argilla, per questa figura non ho riscontrato particolari difficoltà, ho proseguito e finito il lavoro in modo sciolto, ho impiegato circa sei ore. Dopo aver finito la figura principale mi sono dedicata alle sfere in gesso e in metallo. Ho realizzato per primo l’armatura in ferro, al quale ho dato un
andamento a “molla”. Poi ho fatto degli stampi in plastilina, nella quale ho versato il gesso per creare delle basi alle sfere. Poi infine mi sono dedicata alla
modellazione della sfera con le calze impregnate di gesso, modellandolo fino a raggiungere l’effetto scabro desiderato. Ho realizzato ben sette sfere seguendo questa modalità. Nella realizzazione di queste sfere l’unica difficoltà riscontrata è stata abituarsi alle tempistiche di asciugatura del gesso. Il quale a secondo delle quantità d’acqua solidifica più o meno velocemente.
Alla conclusione di questo lavoro sono soddisfatta e soprattutto sono riuscita a stare nei tempi e a studiare meglio il materiale del gesso, che fino a questo progetto, non avevo ancora usato.
Autori: Emanuela Sorrentino
Scuola e classe: 5A Liceo artistico statale di Verona
Insegnante di riferimento: Sabrina Soresini