La maggior parte delle persone ha avuto a che fare con casi di tumore nella propria vita, ma pochissimi si sono soffermati su cos'è e come viene trattato nei Paesi in via di sviluppo.

Il tumore parte a livello cellulare: le cellule normali si moltiplicano seguendo regole precise, mentre nelle cellule tumorali una parte di geni responsabili della riparazione del DNA è alterata. Le alterazioni genetiche si accumulano con il tempo ed è per questo che il processo di sviluppo tumorale è lento.

Secondo il rapporto della Global Cancer Statistics 2020, a livello globale, una persona su 5 svilupperà il cancro nella propria vita. Il tumore più diffuso è quello al seno (11,7%), mentre il più mortale è quello al polmone (18%.). Il cancro è più diffuso nei Paesi ricchi, anche se sta diventando sempre più frequente in quelli in via di sviluppo, dove si muore per tumori più semplici da prevenire e da curare, per via della sanità poco efficiente. La sanità, infatti, è un diritto inviolabile dell'uomo che deve essere garantito e tutelato. Purtroppo, non è sempre così. Ad esempio, le donne che vivono nella Striscia di Gaza sono costrette a spostarsi in Israele per poter usufruire delle cure a loro necessarie. La situazione si complica poiché, per entrare in Israele, occorre un permesso che di solito viene rilasciato dopo molto tempo, un tempo prezioso per donne malate di cancro. Donne come Maryam, costretta a spostarsi a Gerusalemme Est per fare la chemioterapia, che ogni volta si preoccupa di lasciare i suoi figli senza una madre, o come Manal, che ha perso la madre per colpa del cancro e dei permessi non rilasciati, spaventata adesso all'idea che la stessa cosa possa ripetersi con una sua cara amica, anche lei malata. Una situazione simile si sta verificando in Ucraina, dove la situazione è degenerata con lo scoppio della guerra. L'Incyte, un'azienda farmaceutica, incontra delle difficoltà sia a continuare le sperimentazioni di medicinali per la cura del cancro, sia a garantire queste cure ai pazienti, perché gli ospedali vengono bombardati, la gente scappa e i malati si rinchiudono nei bunker. Per potersi curare, le persone sono costrette a lasciare la propria casa e il proprio Paese. Anna, una bambina di sette anni, malata di un tumore renale con metastasi al polmone, è riuscita con la mamma ad arrivare in Italia e continuare la terapia presso il Policlinico Universitario “Gemelli” di Roma.

Dal 1979 l’Italia possiede il suo Servizio Sanitario Nazionale (SSN), a cui hanno diritto tutti i cittadini. Il servizio sanitario può essere pubblico o privato. Le fonti di finanziamento per il SSN sono suddivise in parti sostanzialmente uguali, versate dai cittadini in base alla retribuzione lorda. Il governo centrale decide lo stanziamento totale per il SSN e come ripartire la cifra fra le 20 regioni italiane, stabilisce il livello minimo delle prestazioni garantite in tutto il paese e specifica le condizioni che regolano l'accesso dei pazienti alle cure mediche private, ottenendo ugualmente il SSN. Nel nostro Paese, durante un anno si stimano 377.000 nuove diagnosi di tumore. Dietro a questi numeri ci sono persone come Chiara, malata di tumore al pancreas, che è stata seguita da un team di medici a Modena e sta sconfiggendo la malattia, proprio grazie alle possibilità che la sanità in Italia garantisce.

A volte pensiamo che gli sfortunati siamo noi, quando in realtà, con tutti i problemi che possiamo avere, abbiamo sempre più possibilità e più mezzi per stare bene rispetto ai paesi in via di sviluppo, nei quali ai malati vengono negate le cure. Davvero siamo arrivati a questi livelli? Ci sono persone che tuttora sono in bilico tra la vita e la morte; c’è un grandissimo numero di giovani che perde la vita per le pessime condizioni della sanità nei loro paesi, abbandonando tutti i loro sogni, i loro desideri, le loro ambizioni e lasciando un vuoto dentro tutti noi. Da questi semplici dati che abbiamo riportato, possiamo capire in che mondo viviamo e che nel 2022 ci sono ancora tante ingiustizie, tante disuguaglianze, tanta ignoranza. Ancora nessuno si rende conto della gravità di questa situazione e proprio per questo ci è sembrato doveroso parlarne e chiedere aiuto per queste persone.

Autori
Rebecca Cantisani, Melissa De Biase, Maria Pia Ferrara, Elisabetta Anna Ferraro, Giusy Forte, Valentina Ielpo, Martina Labanca, Giacomina Olivieri, Giada Sassone, Teresa Schettini
Classe e scuola
II B Liceo delle Scienze Umane, IIS De Sarlo - De Lorenzo, Lagonegro PZ
Insegnante di riferimento
Carmine Marino

 

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