Oramai, le persone provenienti dai paesi più poveri si spostano tramite le barche non a norma o tentano di superare il confine a piedi.
Navigano per giorni, tutti ammassati e con scarsa igiene.
Talvolta, a causa del numero elevato di persone, succedono catastrofi che fanno perdere la vita
a uomini, donne e bambini.
Chi si sposta?
Solitamente, grazie ai dati che ci offrono, si sposta principalmente tutta la famiglia, ma in alcuni
casi si sposta solo l’uomo, che in seguito farà venire la famiglia una volta sistemato.
Dove si dirigono?
Per trovare una qualità migliore di vita si dirigono in Paesi economicamente e politicamente
“stabili” e che garantiscono loro un’adeguata permanenza e un lavoro stabile, in modo da
mantenere la propria famiglia.
Dalla Libia alla Sardegna
Anche la nostra isola, la Sardegna, è soggetta allo sbarco di migranti provenienti dalla Libia.
Questo accade perché il porto di Lampedusa, in Sicilia, non è più sicuro per gli sbarchi e quindi,
la rotta più vicina è la Sardegna. A causa dei troppi sbarchi, i centri di accoglienza sardi sono al
limite della capienza totale, essendo pochi in tutta la Sardegna, per cui moltissimi immigrati
sono costretti a vivere come carcerati, senza alcun tipo di servizio, se non il cibo.
“Medici senza frontiere” è un’organizzazione che salva le persone più deboli dalle epidemie,
guerre e migrazioni. Fornisce assistenza medica e psicologica, vaccinazioni e cibo a persone
come migranti e rifugiati.
di Federica Fanni e Alessia Pibiri