Cos’è successo ad Hong Kong?

L’isola di Hong Kong è stata governata da Colonie Britanniche dal 1840 fino al 1997 quando il Regno Unito l’ha ceduta al dominio Cinese chiedendo però una tutela speciale in termini di libertà per i cittadini (di stampa, sistema giudiziario etc.). Tale accordo non è illimitato e scadrà nel 2047 ma la Cina, non volendo aspettare così tanto tempo, ha deciso di “cinesizzare” la città e ha emanato una legge di estradizione secondo cui un abitante di Hong Kong sotto processo può essere portato in Cina ed essere giudicato con il sistema giudiziario cinese che è uno dei più severi al mondo. Per questo motivo molti giovani sono scesi in piazza a protestare contro queste regole e contro il mancato rispetto di alcuni diritti umani fondamentali.
I danni ad Hong Kong sono molti, sono trascorsi 7 mesi dall’inizio della rivolta e finora si sono contati fino a 4500 persone fra arrestati e fermati, circa il 40% sotto i 18 anni, 2500 feriti di cui 5 gravi. Per non parlare dei danni materiali che a fine ottobre scorso ammontavano a 9.000.000 di dollari; tutte le università e scuole sono state chiuse, gli studenti arrivati da poco per motivi di studio stanno già tornando a casa.
Questa è la testimonianza dell’economista politica Imen Jane: “Per giorni gli studenti hanno trasformato il Politecnico di Hong Kong nella loro roccaforte per proteggersi dalla polizia, hanno costruito barricate e percorsi ad ostacoli, c’è chi monitora la polizia dal ponte dell’università, c’è chi protegge il perimetro con arco e frecce, chi cucina per sfamare centinaia di ragazzi, chi rimbalza i gas lacrimogeni con le racchette da tennis. Coloro che tentano di lasciare il Politecnico vengono presi, manganellati, trascinati letteralmente per terra e arrestati. La polizia arresta perfino i medici che hanno aiutato i rivoltosi. Dopo che la polizia ha bloccato ogni via di uscita dal Politecnico, gli studenti si sono calati con una fune dal ponte che collega il Politecnico alla città; ad aspettarli ci sono gli amici con le moto pronti a scappare.”
David Miliband, politico britannico, esponente del Partito Laburista: “Una preoccupazione centrale è una pericolosa tendenza globale: l’Età dell’impurità, che vede ogni giorno rovinare la vita di milioni di persone in tutto il mondo. Per Age of impurity si intende un momento in cui coloro che sono coinvolti in conflitti in tutto il mondo credono di poter cavarsela con qualsiasi cosa, incluso l’omicidio, qualunque siano le regole.
E poiché pensano di poter cavarsela in qualsiasi azione, fanno di tutto: armi chimiche, bombe a grappolo, mine antiuomo, bombardamenti di scuolabus, assedio di città, blocco di forniture umanitarie, attacco a giornalisti e operatori umanitari.
Lo stiamo vedendo, ne vediamo di più, e vediamo meno indignazione al riguardo e meno responsabilità per esso.”
L’ambasciatore degli USA è stato convocato più di una volta in una settimana dal governo cinese proprio per consigliare al presidente Trump di non intromettersi, ma lui non ne vuole sapere e continua.
Dopo pochi giorni dalle elezioni dell’ex colonia britannica, gli USA sono già all’opera per investire su questa nuova “rivoluzione” e la società su cui Trump ha deciso di investire è Alibi, una multinazionale nel campo dell’elettronica con sede a Hangzhou.
Questa “guerra di dazi” tra Cina e Wall Street alla Cina non fa per nulla bene, anzi in questo momento la Cina sta affrontando due “rivoluzioni” di tipo popolare e commerciale, ma adesso tocca al governo cinese decidere se e su quale fronte intervenire.
Come se noi, da un giorno all’altro, svegliandoci ci trovassimo a non avere più diritti e come moltissimi ragazzi universitari, ma anche più giovani, fossimo costretti a protestare ogni giorno e costantemente subire violenze (manganellate, fumogeni, lacrimogeni, armi da fuoco etc.). E tutto ciò per tentare di ritornare liberi come una volta.
Il loro è un grandissimo gesto di coraggio inarrestabile e determinato ad ottenere il valore più grande: la libertà.

A cura di Tommaso Menegazzi, Mattia Rizza, Giorgio Rossetti - classe 2EI – Istituto Tecnico Industriale “Guglielmo Marconi”, Verona A.S. 2019-20

Fonti:

  • https://www.ilpost.it/2019/08/17/crisi-hong-kong-spiegata/
  • https://www.instagram.com/stories/highlights/18120291451032660/
  • https://www.ilsole24ore.com/art/hong-kong-perche-sono-nate-proteste-e-rischi-repressioneACGNwYe?refresh_ce=1
  • https://www.repubblica.it/esteri/2020/01/01/news/hong_kong_un_milione_in_piazza_polizia_spara_lacrimogeni-244768997/?ref=search