La paura, la sofferenza, il timore negli occhi di chi abita in Pakistan... Cibo, acqua potabile, teli di plastica per costruire rifugi temporanei, rifugi di fortuna, dove vivono oggi numerosi... Tantissime difficoltà, tanti problemi da affrontare, ovunque macerie e distruzione.
Sabato 8 ottobre 2005-3:50
Una violentissima scossa di terremoto di magnitudo 7.6 ha travolto il Kashmir.
“Da allora la nostra vita è cambiata... “,dice uno dei sopravvissuti.... “Sono morti circa 73.000 abitanti e 30.000 bambini”. Si riscontra che la popolazione è diminuita del 30%.
Forte è la testimonianza di Afzan Emanuel: “la nostra storia è come una ferita che mai si richiuderà; la nostra vita quotidiana continua ad essere concentrata sulla ricostruzione della casa, la ricerca di cibo e la garanzia di arrivare alla fine del mese”.
Molta gente continua a soffrire di sindrome da stress post traumatico , di fobia , di ansia e altri disturbi comportamentali. “Un anno è troppo poco per cancellare gli effetti di una catastrofe naturale così grande dalla vita di tutti i giorni”.
Un grande aiuto è stato dato dall’associazione Medici senza Frontiere ,i cui volontari hanno saputo affrontare con amore e coraggio tutte le emergenze che via via si sono presentate: feriti, malati, bambini in preda al panico, disperazione tra la gente.
E’ stato dato aiuto sia materiale che morale.
Pensando a questa catastrofe naturale, noi abbiamo capito quanto siamo fortunate, ci sono venuti i brividi e siamo consapevoli del fatto che un terremoto fa perdere la cognizione del tempo e del controllo, fa perdere ogni bene posseduto e può portare via per sempre le persone a te care.
Se però da una parte ciò ci incute paura, dall’ altra siamo confortate nel pensare che l’essere umano è in grado di sostenersi e dare aiuto nei mmenti di bisogno, senza ricercare alcun vantaggio personale, adoperandosi per il bene collettivo.
La fratellanza vince.
di Marisol Arrisicato,Silvia Buccellato I.C. Florio -San Lorenzo-II C