Pensate che la guerra sia “l’unica igiene del mondo”?
Invitiamo coloro i quali sono interessati all’argomento o che sostengono la guerra a leggere questa inchiesta.
In quest’inchiesta ci siamo interessati ad approfondire la situazione nello Yemen, un Paese devastato da una guerra scoppiata il 22 Marzo 2015.
Scriviamo quest’inchiesta perché sosteniamo che la guerra non sia utile e vogliamo condividere questa opinione con tutti, ma soprattutto con chi pensa che la guerra sia utile a qualcosa.
YEMEN Lo Yemen è uno stato situato a Sud-Est della penisola arabica. Purtroppo questo territorio è soggetto spesso a molte guerre, ma una delle più importanti scoppiò appunto nel 2015 e stravolse un intero Paese, generando migliaia di morti e feriti. Molti furono i feriti e tra questi soprattutto bambini, spesso vittime di esplosioni di mine oppure di gravi malattie causate da diverse infezioni.
A causa dei bombardamenti e degli attacchi aerei centinaia di infrastrutture (ospedali, scuole, aeroporti, ecc.…) smisero di funzionare.
Per fortuna MSF (Medici senza Frontiere) intervenne direttamente fornendo assistenze mediche in ben 12 ospedali diversi.
Il programma di MSF è il più importante in termini di personale.
Nel 2016, più di 32.900 pazienti in strutture gestite o supportate da MSF hanno ricevuto trattamenti medici per curare gli effetti della violenza fisica intenzionale, comprese le ferite di guerra.
Di questi pazienti, 15.800 sono stati trattati da équipe di MSF. Grazie a quasi 1.600 collaboratori, tra i quali 82 operatori internazionali, il programma di MSF in Yemen è uno dei più importanti in tutto il mondo in termini di personale.
Mentre MSF contribuisce per il bene della popolazione, ci sono altri paesi che contribuiscono in maniere negativa fornendo armi al paese. Infatti si torna a parlare di bombe vendute all’Arabia Saudita che continuano a uccidere civili in Yemen. Uno dei paesi che contribuisce alla vendita illegale di armi è l’Italia. L’Italia, secondo la Legge 185 del 1990, non potrebbe vendere armi a paesi in guerra e che violino i principi delle Nazioni Unite e i Diritti umani. L’Italia, inoltre, come scritto esplicitamente nell’Articolo 11 della nostra Costituzione ripudia la guerra
Il Marocco sospende la sua partecipazione alla guerra
Roma, 8 febbraio 2019, Nena News
La coalizione saudita anti-Houti perde i pezzi: il Marocco ha sospeso infatti la sua partecipazione alla guerra in Yemen. Non solo: secondo quanto hanno dichiarato due ufficiali governativi all’Associated Press, Rabat avrebbe richiamato a casa anche il suo ambasciatore in Arabia Saudita. Le due fonti, che hanno preferito mantenere l’anonimato perché non autorizzati a parlare pubblicamente, non hanno fornito ulteriori dettagli, ma si sono limitate a dire che il Marocco non prenderà parte a prossimi interventi militari né a futuri incontri della coalizione.
Appello del papa
Il Papa lancia il suo appello per la crisi umanitaria nello Yemen:
“La popolazione è stremata dal lungo conflitto e molti bambini soffrono la fame: il loro grido e quello dei loro genitori sale al cospetto di Dio”.
Bergoglio chiama in causa le parti interessate e la comunità internazionale per il bene della popolazione.
Testimonianze
“Nasser ha 14 anni. A Dicembre è rimasto ferito dall’esplosione di una mina e ha dovuto subire l’amputazione della gamba destra poco sotto il ginocchio.
Al momento dell’esplosione, stava sorvegliando le pecore insieme allo zio e al cugino nei campi di Mafraq al Mocha, nello Yemen sudoccidentale.
“Non era rimasto nulla da salvare, l’osso era completamente esploso”, racconta Faroukh, fisioterapista che ha in cura Nasser.
Qualche anno prima, Nasser aveva perso il pollice della mano destra, colpito da un proiettile. Per lui, oggi, anche usare le stampelle gli è difficile.”
“Le mine stanno creando generazioni di persone mutilate e avranno un impatto di lungo periodo sulla vita dei singoli e sull’intera società, perché i sopravvissuti saranno persone potenzialmente più dipendenti dagli altri e più isolate socialmente”, è l’allarme di MSF
“Le persone qui vengono punite due volte: da un lato i bambini saltano sulle mine, dall’altro è impossibile coltivare i campi, e le famiglie vengono private della loro unica fonte di reddito”, dichiara Haduong di MSF.
“Dopo un attacco che ha colpito un autobus che trasportava bambini in un mercato di Dahyan, nel nord di Saada, un ospedale supportato dall’ICRC ha ricevuto decine di morti e feriti”, aveva detto su Twitter il Comitato internazionale della Croce Rossa nel paese.
Save the Children stima che 85.000 bambini sono già morti per fame estrema dal 2015.
In una video intervista del Dicembre 2017, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ci racconta la triste condizione dello Yemen in guerra.
Guerra in Yemen: intervista a Riccardo Noury (Amnesty International)
Guerra in Yemen: per Radiophonica.com il nostro Chrstian intervista Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia riguardo la delicata situazione in Yemen. Intervista e montaggio a cura di Christian Gardoni
Con queste informazioni noi ci rivolgiamo alle persone che ritengono la guerra un fatto “necessario”: come vedete crea solo disastri e porta la morte o gravi problemi a persone innocenti.
La vita invece è un dono prezioso e non bisogna rubarlo.
Autori
Giuseppe Lo Verso
Ferdinando Fiore
Classe 3^E – I.C. Guglielmo Marconi – Palermo
Credit: immagine in evidenza
Ciò che resta di un paese distrutto
Credit: altre immagini
Bambini giocano con le armi
Cartina geografica dello Yemen
Fonti:
Inchiesta delle Iene
Wikipedia
Nena News
Medici Senza Frontiere
Amnesty International