Il Day Zero continua a essere posticipato, ma ciò non risolve i problemi.
50 litri al giorno per ogni persona. Ci troviamo in Sudafrica, precisamente a Città del Capo e per varie cause, tra cui l’incapacità del governo di mantenere costanti le scorte d’acqua, si sta provando ad evitare questa situazione da quasi un anno. Sono stati fatti vari tentativi per evitare il disastro, come l’aumento di centrali di dissalazione dell’acqua, ad esempio, ma ancora non ci sono stati risultati concreti. Ancora il tutto non è stato provato e il Day Zero può arrivare da un giorno all’altro. Attualmente mancano 100 milioni d’acqua all’appello.
Come si risolverà tutto ciò?
Inoltre tra poco arriva l’estate e la situazione potrà ritornare quella dell’anno scorso; forse anche peggio!
CAUSE DEL PERICOLO
Una delle cause principali del pericolo è l’incapacità del governo di mantenere costanti le scorte d’acqua. Inoltre, a Cape Town è iniziato il periodo d’emergenza in estate, in cui erano assenti le precipitazioni e il clima era arido. La mancanza di adeguate cisterne di dissalazione dell’acqua ha creato molti problemi e, infatti, uno dei primi provvedimenti è stato proprio quello di migliorare quelle già esistenti e di costruirne di nuove.
PROVVEDIMENTI PRESI
Appena è scattato “l’allarme” è iniziata una gara tra i cittadini di Cape Town a chi mostra di consumare poca acqua. Così si è diffusa l’idea che chi spreca poca acqua è una persona perbene ed è utile alla gara mostrare la quantità d’acqua utilizzata. Inoltre, si è diffusa la tecnica di lavare un vestito mettendo solo del sapone su di esso e lasciarlo al sole. Un provvedimento preso è stato quello di vietare l’annaffiatura dei prati delle proprie case e di diminuire la quantità di acqua spesa nelle piscine. Infatti, a Cape Town non ci sono appartamenti come da noi, bensì una villetta per famiglia, con piscina e prato. Comunque gli appartamenti esistono e sono abitati dalle famiglie che non possono permettersi una villetta. Un altro provvedimento è stato quello di creare una campagna con l’obiettivo del risparmio idrico. Questa campagna è servita molto ed è infatti grazie ad essa che all’arrivo dell’inverno, Cape Town è uscita dalla situazione d’emergenza. Tra poco ricomincerà l’estate e con essa si teme che possano ricominciare i problemi.
CAMPAGNA SUL RISPARMIO IDRICO
Quando è iniziato il periodo di emergenza è stata lanciata una campagna per il risparmio idrico. Sono stati inventati slogan per evitare di sprecare altra acqua. Questa campagna si è diffusa anche nelle scuole e sono stati fatti corsi specifici ai bambini spiegando la situazione in cui sarebbe potuta entrare Cape Town. Uno degli slogan diffusosi è stato: “Se è marrone tira lo sciacquone, se è gialla lasciala a galla”. Era scritto sulle latrine ed era uno slogan per evitare di tirare lo sciacquone quando non ce n’era evidente bisogno.
SITUAZIONE ATTUALE
Il 21 Gennaio 2019 è stata calcolata la quantità d’acqua contenuta nei recipienti delle varie zone sudafricane. La situazione è andata peggiorando e in alcune zone del Sudafrica il recipiente è pieno per meno del 50% (42,2%).
OBIETTIVI
Uno degli obiettivi delle prossime settimane è di fare il tentativo di recuperare alcuni dei 100 milioni d’acqua mancanti. Inoltre bisogna assolutamente evitare di ritornare all’uso esagerato di acqua che era diffuso prima del periodo di emergenza. Subito dopo l’inizio del periodo d’emergenza la campagna per il risparmio idrico ha portato alle conseguenze sperate e, infatti, nei mesi della nostra estate e nel nostro inverno Cape Town era uscita dalla situazione d’emergenza.
INTERVISTA AD ANDREA BRIGAGLIA
Andrea Brigaglia, professore dell’Università di Cape Town, ha vissuto in Sudafrica fino all’anno scorso ed essendo venuto a vivere a Palermo ne ho approfittato per fargli un’intervista.
Egli ha riferito che i suoi figli, a scuola, hanno ascoltato molti discorsi da parte di esperti o semplicemente dagli insegnanti. Inoltre mi ha raccontato che gli aeroporti erano pieni di slogan che avevano l’obiettivo di “educare” anche i turisti al risparmio idrico. Inoltre tutti ne parlavano e così è diventato un tema sociale. Loro non hanno risentito fortemente di questa siccità, ma ci sono stati molti più problemi per le famiglie che appartenevano a “classi sociali” più basse.
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Io credo che alcune organizzazioni internazionali dovrebbero intervenire in situazioni simili e penso che il Governo sudafricano avrebbe dovuto immaginare un’emergenza di tale gravità, anche perché l’estate sarebbe arrivata comunque, indipendentemente dalla siccità e dalla mancanza d’acqua. Personalmente, penso che il Governo riuscirà a superare anche questa estate senza “permettere l’arrivo del Day Zero”, ma, a prescindere da questo, sono necessari interventi concreti da parte di organizzazioni internazionali, ed è per questo che ho scelto di trattare questo tema così delicato e attuale.
Autore: Arturo Puccio
Classe 3^ E I.C. Guglielmo Marconi – Palermo
Credit: immagine in evidenza
Pericolo desertificazione
Fonti:
-[ https://www.thesouthafrican.com/cape-town-dams-water-levels-21-january-2019/ ] – [ http://www.nationalgeographic.it/multimedia/2018/03/22/video/il_water_day_e_la_lezione_di_citta_del_capo-3911314/1/ ]
– Intervista ad Andrea Brigaglia