‘’I went through hell and I can’t get it out of my head. Boko Haram is the worst thing that has happened to me.’’ (Sono andata attraverso l‘inferno e non riesco a togliermelo dalla testa. Boko Haram è la cosa peggiore che mi sia capitata.)

‘’I lost two kids, but I’m happy to be free. I’m happy that I met my parents alive, as I thought they were dead.’’ (Ho perso due bambini ma sono felice di essere libera. Sono felice di aver incontrato i miei genitori vivi siccome ho pensato fossero morti.)
Queste sono le parole di Hajara Abubakar e di Talatu Ezra riportate in un articolo del “Guardian” pubblicato nel mese di gennaio del 2019.
A pronunciarle sono due donne che hanno vissuto le brutalità di Boko Haram nello stato del Borno (Nigeria), dove molte donne pur essendosi salvate sono state successivamente stuprate dai soldati che dicono di averle liberate. Parecchie ragazze rese schiave dai militari di Boko Haram sono tornate da loro dopo essere state liberate e questo perché convinte che ciò le avrebbe riportate ai “privilegi” di quella vita e, inoltre, perché persuase da ciò che i soldati avevano detto loro nel corso delle lezioni di Corano impartite durante la schiavitù.
Boko Haram, cellula terroristica fondata nel 2002 da Mohamed Yousouf nello stato nigeriano, è conosciuta per la sua lotta contro l’istruzione occidentale, infatti il suo nome significa “l’educazione occidentale è proibita.”
La regione principalmente attaccata è lo stato del Borno, nel nord-est della Nigeria.
Dal 2009, anno di inizio degli scontri tra Boko Haram e gli eserciti delle regioni del Lago Ciad (Nigeria, Niger, Camerun e Ciad), più di 2 milioni di persone hanno abbandonato le loro abitazioni nelle zone di conflitto.
La maggior parte delle persone sfollate si è rifugiata nella capitale dello stato del Borno, Maiduguri, o in alcune cittadine conquistate dall’esercito, in campi istituiti per gli sfollati. Intorno a questi campi la libertà è limitata e le persone si trovano confinate in pochi chilometri e non possono coltivare o raccogliere la legna da ardere; nei campi per sfollati, quindi, dal 2015 al 2016 c’è stata una crisi alimentare.
Un esempio di tali campi sono quelli presenti nella città di Bama, località estremamente isolata, dove sono stati accolti 24’000 sfollati di cui 15’000 bambini, secondo alcune analisi fatte da Medici Senza Frontiere; il 19% soffre di grave malnutrizione e moltissime persone, compresi bambini, sono morte di fame. Nei campi per le famiglie compaiono, ogni giorno, anche 30 tombe.
Nonostante i continui interventi di MSF e di altre organizzazioni sanitarie, in molte zone è impossibile prestare cure, perché si tratta di aree inaccessibili per le associazioni, visto che Boko Haram continua ad avere il controllo di quei territori.
Oltre ai continui conflitti, la popolazione è decimata da malattie come la malaria, che colpisce soprattutto i bambini di età inferiore ai 5 anni, e da condizioni sanitarie disastrose nei campi rifugiati.
La popolazione ha anche bisogno di supporto psicologico per il forte impatto dei conflitti. Il sentimento predominante è la paura, aumentata durante gli ultimi mesi con le elezioni presidenziali in Nigeria. Durante le elezioni a Maiduguri si sono sentiti spari e colpi di arma da fuoco, ma sono stati gli alleati. Le autorità nigeriane con questi spari hanno voluto dimostrare la loro forza contro gli estremisti di Boko Haram, portando alla fuga di centinaia di persone.
La tensione provocata dalle violenze continua da più di 10 anni e queste violenze non sono cessate ancora oggi.

di Andrea Cervati, Matilde Fusaro, Nicholas Polli, Elsa Sambo, Istituto comprensivo Carlo Porta, Lurago d’Erba classe III B,

Fonti: https://www.theguardian.com/artanddesign/gallery/2019/jan/29/etinosa-yvonne-osayimwen-nigeria-survivors-of-violence-in-pictures
https://www.medicisenzafrontiere.it/news-e-storie/news/nigeria-la-crisi-umanitaria-nel-borno-non-e-affatto-finita/

5 cose da sapere sulla crisi dello Stato di Borno in Nigeria – Medici Senza Frontiere Italia

Joan Tubau, Direttore Generale di MSF in Spagna, è da poco tornato da una visita ai progetti MSF nella Nigeria settentrionale. Ci descrive le terribili conseguenze del conflitto sulla popolazione che vive in quest’area. 1. Gran parte della popolazione costretta a fuggire dalle proprie case Dal 2009, lo Stato di Borno in Nigeria è l’epicentro del conflitto tra Boko Haram …


https://www.medicisenzafrontiere.it/news-e-storie/news/nigeria-condizioni-sanitarie-disastrose-nello-stato-di-borno/

Nigeria: emergenza umanitaria catastrofica per 24.000 sfollati nel Borno State – Medici Senza Frontiere Italia

È in corso una catastrofica emergenza umanitaria in un campo per persone sfollate nel Borno State, in Nigeria. Lo dichiara MSF. Il 21 giugno un’équipe medica di MSF ha avuto accesso per diverse ore alla città di Bama, nel nord-est del paese, dove 24.000 persone tra cui 15.000 bambini (4.500 sotto i cinque anni) hanno trovato rifugio in un …

Nigeria, esplosioni nel giorno del voto: popolazione in fuga – Tgcom24

Nigeria, esplosioni nel giorno del voto: popolazione in fuga – Ad aprire il fuoco sono state le stesse autorità per “ragioni di sicurezza”: una prova di forza, cioè, volta a scoraggiare gli estremisti di Boko Haram dal compiere attentati ai seggi

Le donne ostaggio di Boko Haram che tornano dai loro rapitori – Il Post

La giornalista Adaobi Tricia Nwaubani ha raccontato sul New Yorker le storie di alcune donne nigeriane rapite dal gruppo terroristico Boko Haram che una volta liberate, nonostante i programmi di deradicalizzazione messi in piedi dal governo della Nigeria, hanno deciso di tornare volontariamente dai loro sequestratori.


http://www.amnesty.it/ci-hanno-tradite-le-donne-scampate-a-boko-haram-stuprate-dai-loro-soccorritori/

Attacco di Boko Haram in Nigeria. Secondo alcune fonti: 19 morti, secondo altre almeno 63

Secondo alcuni media locali, gli aggressori hanno attaccato il villaggio di Mailari, nella zona di Guzamala nel nord-est del Paese. Le vittime dovrebbero


https://www.intersos.org/stato-del-borno-nigeria-oltre-5-milioni-di-persone-alla-fame/