L’aborto non sicuro è una delle principali cause di morte femminile nei paesi in via di sviluppo (PVS).

Secondo alcune statistiche, nell’arco di 4 anni (2010-2014) circa la metà degli aborti praticati non sono stati considerati sicuri per motivi igienico-sanitari o perché praticati da personale incompetente. Grazie a diverse testimonianze di medici che operano per conto di MSF è stato possibile comprendere quali pratiche abortive vengano utilizzate nei PVS e anche la gravità delle loro conseguenze sul corpo delle donne che le praticano. Le più comuni complicanze post-aborto sono lacerazioni causate dall’introduzione di oggetti appuntiti lungo il condotto uterino o intossicazioni dovute all’assunzione di medicinali non prescritti. Tutto ciò potrebbe essere evitato con una più diffusa educazione sessuale e permettendo a tutti di avere accesso a metodi contraccettivi, poiché averne disponibilità è un diritto che non deve essere negato, come lo è quello della donna scegliere se e quando vuole diventare madre. Il ruolo degli operatori di MSF è di assicurare assistenza ad una donna che vuole abortire, permettendole di farlo in modo sicuro, dopo i necessari consulti psichiatrici, in modo che ogni decisione sia presa nella piena consapevolezza delle proprie azioni. Essi hanno il compito di non voltare le spalle alle tantissime donne che muoiono a causa degli aborti non sicuri. È possibile, grazie a degli ospedali gonfiabili che MSF mette a disposizione, fornire le adeguate cure ad eventuali complicanze post-aborto. Nella nostra società sviluppata, circa 30 donne su 100.000 muoiono dopo aver abortito,mentre nei PVS si arriva alla spaventosa cifra di 220, comunque nulla rispetto alle 520 contate in Africa Subsahariana. Quello dell’aborto è un problema che non va sottovalutato: molto spesso i motivi per cui una donna vuole abortire sono più che ragionevoli, come l’aver subito una violenza sessuale.
Nei PVS l’aborto è ritenuto spesso un crimine, ma non è un reato, dovrebbe essere una scelta, che solo la donna deve avere il diritto di compiere.

di Alessia Mirabella, Giovanna Stornaiuolo, Raffaella De Martino. Liceo classico Vittorio EmanueleII –Garibaldi Napoli IM