Su scala mondiale, l’AIDS si sta riducendo notevolmente grazie alle prevenzioni adottate, ma dove non si sta combattendo questo mostro?

Si stima che 25 milioni di persone siano malate di AIDS in Africa, quindi il 4,8% degli adulti africani vivono con AIDS, mentre, solo l’ 0,8% su scala mondiale. Diffusa specialmente nell’Africa subsahariana, ma anche in Asia Meridionale e nell’America Latina, l’AIDS è dovuta all’infezione chiamata HIV, trasmissibile per trasfusioni sanguigne o rapporti sessuali non protetti e riduce le cellule immunitarie.
Perché questi dati sono così allarmanti e squilibrati? Per esempio, in alcuni paesi del continente africano, è illegale l’acquisto di contraccettivi. In altri, l’uso di quest’ultimi viene completamente ignorato, oppure, l’educazione sessuale è del tutto sconosciuta. Per questo molte associazioni, come Medici Senza Frontiere, hanno accolto la tradizione di dedicare una giornata alla sensibilizzazione sul tema dell’AIDS e hanno deciso di esportarla nei paesi più colpiti. L’1 Dicembre nelle maggiori piazze del mondo si organizzano sfilate, canti, sketch teatrali, si distribuiscono preservativi alla popolazione e si creano occasioni per sensibilizzare le persone, consentendo loro di ascoltare testimonianze di malati. Inoltre si offrono cure, assistenza e test gratuiti in questi paesi dove lo sviluppo della sanità è rimasto particolarmente arretrato. MSF collabora con il Ministero della Salute per la prevenzione e la cura e ha istituito centri di accoglienza dove si prestano servizi sanitari gratuitamente. Prima di avviare questo progetto erano stati forniti ai coordinatori i dati, in modo tale da potersi prefissare obiettivi di miglioramento.

In Europa, l’uso di contraccettivi e la prevenzione sono una cosa del tutto scontata. Ormai le persone danno per acquisito che bisogna usare precauzioni perché questa è una malattia che si combatte da tempo, tuttavia non è del tutto sparita. Si stima che più di 14.000 persone ne sono affette. L’ 82% delle diagnosi sono effettuate nell’Europa Orientale, il 14% nell’Europa Occidentale e il 4% negli stati Centrali. Il 49% delle persone sono state affette mediante rapporti eterosessuali non protetti, il 21% mediante rapporti omosessuali non protetti, il 13% per via iniettiva, il 0,7% per via materna e il 15% per casi di cui non si conosce la causa.
Questa infezione non ha una cura, è implacabile, l’unica cosa che possiamo fare è informarci e prendere consapevolezza dei suoi pericoli mortali. Non solo le istituzioni ma anche i mass media e personaggi dello spettacolo possono contribuire. Nel 1992, Elton John incide la canzone ”The Last Song”, dedicata a un giovane ragazzo vittima dell’AIDS e scrive “Just one more wisper of a voice unheard”.

La voce dell’AIDS rimarrà ancora a lungo inascoltata? Ci auguriamo che un giorno questa malattia possa diventare solo un ricordo.

Autori

Serena Xinwei Jin
Sideth Michele Di Paolo
Sofia Vietti
Scuola Secondaria I grado Lanfranco
classe 3A