Dal 2013 nella Repubblica Centrafricana continua una guerra civile che non sembra avere speranze di risoluzione in tempi brevi.

Nel Paese la popolazione civile vive giornalmente scontri con miliziani e ribelli, stupri, massacri, mutilazioni e una guerra che ogni giorno porta a combattere migliaia di bambini-soldato.

La Repubblica Centrafricana era una colonia francese, ha ottenuto l’indipendenza nel 1961. Il primo presidente eletto è stato Dacko e da allora si sono succeduti diversi presidenti, spesso con colpi di stato e insurrezioni militari, sino alla presa di potere di Bozizé. Al governo di quest’ultimo si sono opposte le milizie ribelli del fronte Seleka, che controllano molta parte del territorio della Repubblica Centrafricana. Costretto alla fuga nel 2013 a Bozizé è subentrato prima Samba – Panza nel 2014 e, successivamente, Touadera nel 2016, che è stato rieletto nel 2020, dopo un accordo nel 2019 con le milizie ribelli. Nonostante ciò la situazione è ancora conflittuale a causa degli scontri con i militari leali a Bozizé, che è stato escluso dalle elezioni. Le cause di tali scontri sono molteplici, riguardano soprattutto interessi economici di molti Paesi sia limitrofi che occidentali, che non sono interessati al bene della Repubblica Centrafricana ma al proprio.

Di Federico D'Antuono, Chiara Piccolroaz, Giacomo Zaramella