Un rifugiato è chi, temendo di essere perseguitato nel suo Paese d’origine per vari motivi, fugge cercando rifugio in un’altra Nazione di cui non è cittadino.
Gli afgani si trovano al secondo posto tra i rifugiati arrivati più di recente in Europa. Nei paesi dell’Unione giungono sempre più migranti, ma pochi di loro vengono accolti. Le cifre dei rimpatri dell’UE verso l’Afghanistan sono destinate a crescere, questo grazie al documento che Bruxelles ha firmato con Kabul nel 2016. Nel documento si legge che, oltre alla possibile costruzione di un terminal all’aeroporto di Kabul dedicato ai rimpatri, vengano privilegiati i “ritorni volontari”, altrimenti si procederà ai “rientri forzati”. Si parla di un massimo di 50 rimpatriati per volo, ma non viene indicato il limite di voli. Eppure, nonostante le preoccupazioni in Europa, sono i Paesi più poveri a fare accoglienza, infatti la metà dei rifugiati del mondo viene accolta solo da 10 nazioni che sono, appunto, tra le più povere del mondo. Fra queste spicca il Pakistan, dove vivono 1,3 milioni di profughi dell’Afghanistan schedati come rifugiati e 700mila non registrati.
Una testimonianza molto significativa, trovata sul sito di
Medici Senza Frontiere, è quella di Parwez, un ragazzo afgano di soli 15 anni che ha dovuto lasciare il suo paese d’origine assieme a suo padre e al cugino. Sfortunatamente, Parwez ha perso il padre lungo il confine tra Iran e Turchia dopo una sparatoria e successivamente i due cugini si sono spostati in Serbia. Dormivano un po’ dove capitava, ad esempio in vecchie stazioni ferroviarie e le loro condizioni igieniche e sanitarie erano pessime. Erano molto scoraggiati e intimoriti poiché in passato avevano subito violenze. Erano due ragazzi giovani e per questo provavano una profonda tristezza nel ricordare la propria famiglia. Come loro vi sono molte altre persone che intraprendono un viaggio alla ricerca della salvezza.
Un’altra testimonianza importante è quella narrata nel celebre libro che abbiamo letto durante l’anno scolastico, cioè “Nel mare ci sono i coccodrilli” scritto da Fabio Geda, che tratta l’argomento dei migranti afgani attraverso la storia di Enaiatollah Akbari, il quale a soli undici anni parte dall’Afghanistan per arrivare, dopo un viaggio pieno di peripezie, in Italia.
Leggendo dei migranti abbiamo capito le difficoltà che queste persone devono affrontare per avere una vita migliore; questo dovrebbe far riflettere noi ragazzi, che spesso non ci accorgiamo di quanto siamo fortunati rispetto ai nostri coetanei.
di: Jacopo Bono, Giulio Citterio, Margherita Colzani e Marwa Lazar. Classe III B, Istituto Comprensivo Statale “Carlo Porta” Lurago d’Erba (CO)
FONTI:
la Repubblica, 6 novembre 2016
https://www.internazionale.it/opinione/francesca-spinelli/2016/12/19/europa-profughi-afgani 19 dicembre 2016
Internazionale, 14 ottobre 2016
“La tua vita è in pericolo devi lasciare l Afghanistan” – Medici Senza Frontiere Italia
Testimonianza di Parwez, 15 anni, dall’Afghanistan raccolta dal nostro team a Belgrado in Serbia.
24 gennaio 2017
Convenzione di Ginevra 1951 relativa allo status dei rifugiati