Medici Senza Frontiere (MSF) è la più grande organizzazione medico umanitaria indipendente al mondo, creata da medici e giornalisti nel 1971.
Dà assistenza gratuita alle persone che ne hanno più bisogno e non dà importanza a che religione o partito politico appartengano coloro che aiuta. MSF opera in oltre 380 paesi differenti; porta assistenza medica alle popolazioni vittime di catastrofi naturali, guerre ecc. e in un conflitto non prende posizione ma interviene dove le azioni di soccorso medico sono più urgenti.
Medici Senza frontiere ha ricevuto nel 1999 il premio Nobel per la pace e nella cerimonia di premiazione James Orbinski, allora presidente di MSF, ha fatto un discorso in cui aveva racchiuso i principi della sua organizzazione: in particolare l’innovativa idea di unire aiuto sanitario a informazione sulle cause del dramma.
Le zone in cui operano i volontari di MSF sono tante, in diverse parti del mondo. Nello Yemen, nella parte più meridionale della penisola arabica, dal marzo 2015 è in corso una guerra civile su vasta scala, una vera e propria guerra dimenticata, con un costo enorme per la popolazione civile: a parte le numerosissime vittime, infatti centinaia di strutture sanitarie in tutto il paese hanno smesso di funzionare. Medici Senza Frontiere ha continuato a gestire il proprio ospedale chirurgico di emergenza per fornire assistenza sanitaria a migliaia di persone. In questo presidio ospedaliero solo nel 2016 sono stati ricoverati 5.790 pazienti.
Gli ospedali gestiti da MSF ricevono i pazienti provenienti da molti governatorati meridionali dello stato yemenita, tra gli altri siti coinvolti negli scontri Medici Senza Frontiere fornisce assistenza sanitaria nel governatorato di Taiz che si trova su entrambe le linee del fronte dall’inizio del conflitto. MSF è effettivamente l’unica organizzazione internazionale che opera all’interno della città, che è considerata un’enclave, con aree controllate da una delle parti in guerra completamente circondate da zone controllate dalla parte opposta. Le infrastrutture ospedaliere sono letteralmente collassate con il conflitto. L’anno scorso, per esempio, c’è stata un’esplosione di colera su larga scala, anno dopo anno si sono viste aumentare in tutto il paese epidemie e malattie solitamente curabili, con vaccini e semplice profilassi. La città di Taiz ne è un esempio rappresentativo. Le malattie che si manifestano lì sono un quarto di quelle che si presentano nel resto del paese.
Sempre nello Yemen, nella prigione centrale della capitale, Aden, il personale sanitario di Medici Senza Frontiere ha fornito ai detenuti assistenza medica di base, conducendo una media di 50 consultazioni settimanali ed ha anche sostenuto l’ospedale di Al-Razi ed Abyan, con assistenza chirurgica e regolari donazioni di forniture mediche sia in questa città e sia in tanti altri siti dove sono necessari interventi di cura e profilassi.
Medici senza frontiere va dove c’è bisogno d’aiuto e di cure.
di Antonio Giuffrè, II i Liceo artistico statale “Eustachio Catalano” di Palermo