Ghouta orientale, intervento di MSF: medici allo stremo.
Le prime settimane dell’offensiva militare hanno prodotto numerosi morti e feriti. Le forniture mediche sono limitate e sotto attacco, i medici allo stremo.
La guerra in Siria è iniziata ormai da sette anni. Mentre i media si concentrano sulle dinamiche diplomatiche e geopolitiche, le conseguenze più tragiche cadono sulla popolazione civile. Gli abitanti di Ghouta Est sono sottoposti costantemente ai bombardamenti dell’aviazione russa e siriana, e gli viene impedita ogni via d’uscita.
Gli ospedali e le strutture sanitarie supportate da MSF hanno ricevuto più di 2.500 feriti e oltre 520 morti in cinque giorni di intensi attacchi e bombardamenti, dalla sera di domenica 18 alla sera di venerdì 23 febbraio. Probabilmente le vittime sono anche di più, dato che le strutture in grado di fornire dati sono diminuite, e che molti morti e feriti sono stati inviati a strutture non appartenenti a MSF. Molte delle vittime sono donne e bambini. Nella giornata di lunedì 12 marzo, il 58% dei feriti e il 48% dei morti erano donne e bambini secondo quanto riferito dalle 9 strutture supportate da MSF che sono riuscite a fornire informazioni.
Nello stesso periodo 13 strutture mediche nell’area di Ghouta orientale, sono state colpite da bombe o granate. I medici, lavorano ininterrottamente da sei giorni di seguito, senza alcuna realistica speranza di poter trattare adeguatamente i loro pazienti in circostanze così estreme.
MSF ha chiesto un immediato cessate il fuoco per consentire l’elementare atto umano di aiutare i malati e i feriti